Elezioni, tutte le sfide nei comuni della Bassa Romagna, centrosinistra in pole

Emilia Romagna | 24 Maggio 2019 Politica
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LUGO
Sono quattro i candidati in corsa per salire le scale della Rocca. Davide Ranalli, il sindaco in carica, è sostenuto da cinque liste: oltre al Partito democratico, accanto al primo cittadino ci sono Partito repubblicano e Verdi oltre alle due liste civiche Sinistra per Lugo e Insieme per Lugo. Ranalli nel 2014 incassò il 48,39% al primo turno e dovette vedersela al ballottaggio con Silvano Verlicchi e la lista civica Per la buona politica (21,87% assieme alle liste civiche Lugo popolare e Lugo libera). Un appuntamento storico, quello del ballottaggio, che vide Ranalli sfiorare il 60%. Ma quest'anno le cose sono cambiate, i candidati sono la metà (nel 2014 erano ben 8) e le coalizioni hanno cambiato perimetro. Ranalli ha visto la convergenza di Pri, Verdi e di una fetta di sinistra che 5 anni fa gli mancava. Silvano Verlicchi, invece, ha fatto un passo indietro e con Davide Solaroli l'asse politico si è spostato verso destra. Il candidato che oggi siede in consiglio sotto il marchio Per la buona politica, infatti, ha incassato l'esplicito sostegno dei partiti di centrodestra: Forza Italia, Udc e Fratelli d'Italia sono raggruppati nel simbolo Uniti per Lugo, mentre la Lega Nord, forte dei consensi raggranellati lungo tutto lo Stivale, non ha voluto rinunciare al proprio simbolo e alla propria lista di candidati al consiglio. Ranalli parte favorito e Solaroli, insegnante, è lo sfidante più accreditato per andare avanti fino al ballottaggio e tentare lo sgambetto. Il Movimento 5 stelle si affida a Mauro Marchiani, operatore di soccorso sanitario e figura nota nel volontariato lughese (dopo aver ricoperto i vertici della Contesa estense oggi è presidente della Pro Loco). Il suo predecessore, Domenico Coppola, nel 2014 incassò il 12,13%. Se i Cinque stelle non riusciranno a portare il proprio candidato al ballottaggio, sarà interessante vedere come gli elettori del Movimento voteranno all'eventuale spareggio in giugno: potrebbero convergere su Solaroli per tentare lo storico ribaltone come successo di recente a Imola dove, con ruoli invertiti, i voti leghisti al secondo turno sono andati tutti alla candidata grillina. Ma, più probabilmente, chi crede nei Cinque stelle sarà poco propenso a votare altri simboli e altri candidati. Sulla scheda ci sarà anche la falce e martello di Rifondazione e Pci a sostegno di Valeria Ricci. La candidata, sostenuta dal sempreverde Secondo Valgimigli (candidato sindaco nel 2014, al primo turno ottenne il 4,29%), è stata assessore per qualche mese nella giunta guidata da Davide Ranalli fino alla rottura consumata sul tema dell'estrazione di gas metano  ai tempi dell'autorizzazione alla coltivazione del giacimento oltre al fiume Senio, in territorio bagnacavallese. La candidatura di Valeria Ricci difficilmente potrà impensierire gli altri ma, in caso di ballottaggio, potrebbe rientrare nelle trattative per allargare il fronte del centrosinistra.

RUSSI
La città dei Farini cade fra quelle realisticamente «contendibili» in provincia di Ravenna. Agitato soprattutto dal discusso iter della centrale a biomasse PowerCrop - che sta per partire in regime normale, dopo aver dominato le elezioni del 2009 e del 2014 -, il dibattito politico a Russi è sempre effervescente, con quattro candidati sindaco di cui tre (peraltro 30-40enni) alla prima candidatura. L'avvocatessa Valentina Palli è la candidata di Insieme per Russi, coalizione dell'attuale maggioranza a trazione Pd. La Palli è stata capogruppo in Consiglio comunale in questa legislatura e, complice anche il fatto che la sua candidatura è nota da molto più tempo rispetto a tutti gli altri, lavora da mesi a un programma di ampio respiro, frutto di complessi tavoli di lavoro concertati con rappresentanti del tessuto economico, dell'associazionismo, della cultura e delle forze dell'ordine. Il lavoro minuzioso sulla squadra e sul programma, insieme alla conoscenza della macchina e degli ordinamenti, sono le chiavi di quella concretezza che i russiani hanno potuto saggiare anche lo scorso 9 maggio, durante il dibattito a teatro fra i quattro candidati. Alle elezioni del 2014 l'attuale sindaco Sergio Retini - in scadenza di secondo mandato - capitalizzò il 50,23%, confermando il risultato di cinque anni prima e dopo una campagna elettorale dai toni anche più accesi di quella attuale, per la quale naturalmente non è scontato che Insieme per Russi riparta dal sostegno della metà dei cittadini, anche se la campagna capillare e le proposte innovative di Valentina Palli fanno dell'avvocatessa la favorita dal pronostico. Però Russi è un Comune «contendibile», anche perché per la prima volta le principali forze d'opposizione - ossia il centro-destra e la civica LiberaRussi, sorta oltre 10 anni fa in esplicita opposizione alla centrale a biomasse e per molti aspetti incarnazione locale del MoVimento Cinque Stelle - si sono coalizzate nella nuova lista Russi Libera e Sicura. Il candidato è il quarantenne Andrea Flamigni, debuttante in politica ma con un curriculum professionale che lo vede oggi direttore sanitario delle Terme di Riolo. Il suo programma verte molto sull'ambiente (con un'attenzione particolare alla qualità dell'aria e al monitoraggio della centrale; punto quest'ultimo a cui dedicano spazio in realtà tutte le liste, benché con sottolineature diverse), sulla sicurezza (con impronta leghista), sull'agricoltura e sullo sport. Alle scorse consultazioni LiberaRussi ottenne il 30,32% dei voti e il centro-destra il 6,27. La previsione non può essere una banale sommatoria, poiché entrano in gioco per lo meno tre variabili, ossia la spinta nazionale della Lega, l'aumento delle possibilità concrete di vincere causa alleanza fra le opposizioni, ma anche (di converso) l'eventuale riluttanza di alcuni elettori a votare una fusione che qualcuno potrebbe considerare «innaturale». E poi ci sono le sinistre. Cinque anni fa la lista «La sinistra per Russi» capitalizzò il 13,17% per Nicola Fabrizio candidato, il quale si ripresenta come consigliere in una nuova lista chiamata Cambia Ross e guidata dal candidato quarantenne Gianluca Zannoni, impegnato in politica da sempre. C'è da dire che questa lista ha dovuto scontare da subito la defezione dell'ala più fedele a Rifondazione Comunista, che presenta infatti a Russi una lista autonoma con candidato Bruno Cignani, veterano della politica russiana e già candidato sindaco in passato, il cui principale obiettivo è proprio quello di ripartire dagli ingranaggi della macchina comunale per farne il centro dello sviluppo cittadino.
Per quanto attiene a Cambia Ross, è una lista giovane con un programma molto articolato, orientato a sinistra ma con divergenze rispetto alla linea dell'attuale amministrazione. Le priorità tematiche, enunciate da Gianluca Zannoni nel corso del confronto del 9 maggio, sono la preservazione ambientale, un'attenta programmazione delle attività comunali e lo stimolo di una comunità attiva, con ricadute su sicurezza, cultura e coesione sociale.

ALFONSINE
Riccardo Graziani è il favorito. La lista AlfonsineSi è sostenuta da Pd, Alfonsine solidale (la neonata associazione culturale e politica che vede in prima fila l'ex sindaco Angelo Antonellini) e Italia dei Valori. Graziani è chiamato a succedere a Mauro Venturi, che ha esaurito i due mandati alla carica di primo cittadino. Giovane avvocato, in seno alla giunta Venturi oggi ricopre la carica di assessore. La sfida è quella di vincere e superare la soglia psicologica (solo psicologica, dal momento che per i comuni con meno di 15mila abitanti non è previsto il ballottaggio) del 50% dei voti: Venturi si fermò, 5 anni fa, al 49%: allora la lista civica BellAlfonsine, con una forte impronta riformista guidata da Donatella Antonellini, si accaparrò molti voti (il 14,14%), pescati per la maggior parte nel bacino del centrosinistra. Ma quest'anno non ci sarà.  Sotto il simbolo di Sinistra per Alfonsine, promossa da Rifondazione comunista assieme a Pci, Possibile e Sinistra italiana, corre Vittorio Emiliani. Un'altra formazione che pesca nel calderone di centrosinistra, ma con minori aspettative rispetto a BellAlfonsine. Laura Beltrami torna a correre con la lista Per Alfonsine, spinta dall'Edera del Partito repubblicano, che nel 2014 raggranellò il 14,44% e si attestò come seconda forza politica in città. Un risultato importante per il Pri ravennate in cerca di conferme. I Cinque stelle, in questi anni molto attivi fuori e dentro al consiglio comunale, puntano a superare il 13,71% incassato da Stefano Gemignani nel 2014 con la candidatura di Donatella Garavini, pedagogista. Manca all'appello la lista animata dai partiti del centrodestra che nel 2014 sostennero l'azzurro Stefano Gaudenzi. Gaudenzi, atteso ai blocchi di partenza anche tra qualche settimana, si è dovuto tirare indietro prima del termine per motivi personali.  
 
CONSELICE
Il sindaco in carica Paola Pula, espressione del Partito democratico, tenta il bis con la lista civica «Oltre». Nel 2014 sfiorò quota 62% dopo averla spuntata alla trafila delle primarie. E, in caso di conferma alla carica di primo cittadino, Pula ha già pronta la sua lista di assessori: Raffaele Alberoni, 57 anni, consulente aziendale e presidente del coordinamento podistica della provincia di Ravenna; Gianfranco Fabbri, 64 anni, geometra, pensionato dopo aver prestato servizio come responsabile dell'area tecnico/amministrativa del comune di Sant'Agata; Raffaella Gasparri, 49 anni, laureata in Giurisprudenza, attuale assessore. Pula se la dovrà vedere con Eliana Panfiglio, 55enne imprenditrice di Lavezzola che simpatizza per il Carroccio e oggi siede tra le fila del consiglio comunale in qualità di consigliere della lista «Ripuliamo Conselice» che come esponente di spicco aveva il dimissionario Flavio Fuzzi. La lista «Uniti per Conselice» che al centro del simbolo riporta il gallo, simbolo della Romagna, è sostenuta da Lega Nord, Forza Italia e Udc, e dovrà probabilmente contendersi le preferenze degli elettori moderati con la lista civica Reagiamo Conselice, che racchiude persone con diverse sensibilità politiche che hanno preferito mettere da parte i simboli di partito per confrontarsi sui temi cittadini. Il candidato è Italo Di Girolamo, ex insegnante di 72 anni. Sulla scheda ci sarà anche Tiziano Bordoni, volto noto in consiglio comunale e candidato nel 2014, che difenderà i comunisti Falce e martello di PdCi e Rifondazione. Manca all'appello il simbolo dei 5 Stelle: il Movimento conta diversi simpatizzanti nella cittadina, ma nessuno è pronto a portare il vessillo grillino fino alle urne.
 
MASSA LOMBARDA
Sarà un testa a testa tra il sindaco in carica Daniele Bassi, espressione del centrosinistra che punta ad essere eletto per la quarta volta, e Maria Elena Morra della lista Uniti per Massa Lombarda. Bassi parte in pole position. Nel 2014 ha vinto col 48%, ma allora dovette superare la trafila delle primarie e tra i suoi concorrenti vedeva la lista civica «X Massa», formazione civica con simpatizzanti di centro, destra e sinistra che gli diede filo da torcere. Quest'anno «X Massa» non ci sarà. Morra è insegnante e il suo nome ha attirato le convergenze dei partiti di centrodestra: Forza Italia, Udc, Fratelli d'Italia e, in particolare, della Lega Nord. Non ci saranno i 5 Stelle, nonostante nei mesi scorsi vi sia stato qualche movimento tra i simpatizzanti grillini, e non ci sarà nemmeno la lista civica chiamata a catalizzare i voti a sinistra del Pd. 
 
FUSIGNANO
Punta al bis il sindaco Nicola Pasi, esponente del Partito democratico alla guida della lista civica Insieme per Fusignano di centrosinistra che nel 2014 si impose con un solido 70%. Pasi parte come favorito e se la dovrà vedere con due concorrenti. Il concorrente più accreditato è Claudio Baldini, punta della lista Prima Fusignano promossa dalla Lega Nord. Imprenditore, qualcuno lo ricorda dietro al bancone del negozio di sigarette elettroniche al Globo di Lugo o al Banco oro di via Emaldi a Fusignano. La formazione politica che riporta il gallo romagnolo nel simbolo all'appuntamento del 2014 (allora la candidata era Anna Rosa Tarroni) non andò oltre al'11,5% e dovette dividersi i voti del centrodestra con Vivi Fusignano (6,14%) che, tuttavia, quest'anno non è in corsa. E' passata parecchia acqua sotto i ponti e da Roma spira un vento diverso: quest'anno andrà meglio, ma difficilmente riuscirà ad impensierire Pasi. Ci sarà anche Mirko Caravita con la lista Fusignano per la sinistra sostenuta da Rifondazione e PdCi. Nel 2014 Lino Bacchilega sfiorò il 12% dei consensi (secondo), ma non sarà facile per Caravita e la formazione falce e martello replicare il buon risultato di 5 anni fa.
 
BAGNACAVALLO
I candidati in corsa sono 4 mentre le liste sono sette. Il sindaco in carica Eleonora Proni parte con i favori del pronostico, ma la concorrenza è agguerrita. Dalla parte della prima cittadina ci sono la macchina del Partito democratico e altre due liste civiche: Bagnacavallo civica (popolari, repubblicani e riformisti) e Officina delle idee. Proni nel 2014 sfiorò il 62% dei consensi: numeri importanti difficili da replicare. Oggi non c'è la lista civica Bagnacavallo Insieme, che cinque anni fa incassò più del 20% e si affermò come seconda forza politica in città. Ma quest'anno le formazioni a sinistra del Pd (Pci, Rifondazione, Possibile e Sinistra italiana) hanno preferito dare vita ad una lista autonoma (E' sinistra unita) e sostenere un proprio candidato: Paolo Viglianti. La Lega Nord della segretaria Samantha Gardin (che dopo l'esperienza tra i banchi del consiglio comunale di Bagnacavallo è passata a quelli di Ravenna) sosterrà, assieme agli altri partiti del centrodestra, la candidatura di Luca Zannoni. Cinque anni fa l'alleanza di centrodestra non sfondò il tetto del 10%. Oggi, tuttavia, i tempi sono cambiati. Impiegato di 35 anni attivo tra le fila del Carroccio, è Zannoni lo sfidante più accreditato che punta al ballottaggio con Eleonora Proni. Ci sarà anche Angelo Ravagli con la sua lista Uniti per Bagnacavallo. Vecchia conoscenza del consiglio comunale, Ravagli nel 2014 incassò l'8,53%.
 
SANT'AGATA
Si tratta di una scelta obbligata. L'unico candidato è l'attuale sindaco Enea Emiliani, alla guida della lista civica Insieme per Sant'Agata. Non ci saranno liste promosse dal Pd e da altri partiti di centrosinistra. Una premessa che, oltre a riconoscere il trasversale apprezzamento riscontrato dal sindaco Emiliani, apre le porte alla riflessione (già accennata in passato) sull'opportunità di mantenere in piedi una giunta politica e un consiglio monocolore per i comuni sotto i 5mila abitanti. In questo caso la sfida riguarda il quorum dei votanti: le elezioni saranno ritenute valide se alle urne andrà almeno il 50% più uno degli aventi diritto al voto. In caso contrario, il municipio verrà commissariato dalla Prefettura. 
 
COTIGNOLA
Eccezion fatta per Sant'Agata, è probabilmente il comune meno incerto della Bassa Romagna. Luca Piovaccari, sindaco e presidente dell'Unione dei Comuni alla guida della lista di centrosinistra Insieme per Cotignola, ha solo un rivale. Si tratta di Oriano Casadio, consulente di impresa conosciuto nelle storiche discoteche della costa ravennate, alla guida della lista Centrodestra per Cotignola. Già consigliere comunale a Casola Valsenio, quello di Casadio è un nome sconosciuto ai cotignolesi. Si tratta di una candidatura di bandiera con una lista composta da molti candidati provenienti da altri comuni limitrofi. Spicca, tuttavia, il nome del cotignolese Gaetano Baldini, oggi consigliere comunale del Movimento Cinque stelle. I grillini guidati da Ilaria Ricci Picciloni nel 2014 superarono il 21% delle preferenze. La consigliera in questi cinque anni ha dato parecchio filo da torcere alle maggioranze di centrosinistra in seno al consiglio comunale e al consiglio dell'Unione. Tuttavia Ricci Picciloni oggi è consulente del ministro Danilo Toninelli, il gruppo ha perso tutto lo slancio iniziale e nessuno, tra i Cinque stelle cotignolesi, ha raccolto il suo testimone: così il Movimento non ci sarà. Tutto lascia presumere un bis dell'attuale giunta e la lista di centrosinistra, che nel 2014 incassò più del 68%, parte in netto vantaggio.

 CERVIA
A Cervia sono quattro i candidati sindaco che si affrontano nelle elezioni amministrative del 26 maggio. Massimo Medri, gran favorito per il dopo Coffari, è il candidato del centrosinistra ed è appoggiato da quattro liste: Cervia Ti Amo, Cervia Domani - Pri, Progetto Cervia - Italia in Comune, Pd. Pierre Bonaretti è invece il candidato del Movimento 5 Stelle ed è appoggiato dalla sola lista del movimento pentastellato. Stesso discorso per Gianluca Gattamorta, candidato sindaco di È Sinistra Unita che vede sotto lo stesso simbolo Pci, Prc, Possibile e Sinistra Italiana. Infine in corsa Dino Cellini, candidato della Lega e appoggiato anch'egli dalla sola lista del Carroccio.
 
 
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