Il 14 e il 25 febbraio torna San Grugnone, come da 99 anni a questa parte

Bassa Romagna | 13 Febbraio 2018 Spettacoli
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Federico Savini
«E’ una scena felliniana, bisogna esserci per capire. Dico proprio il momento esatto in cui questa fiumana di matti mascherati attraversano la Selice, con i vigili che scendono e bloccano il traffico per far passare un gruppo di scalmanati vestiti in modo assurdo e con i carri di Carnevale. Tutto questo nel primo pomeriggio del Mercoledì delle Ceneri, mentre gli altri automobilisti, che magari vanno al lavoro, si fermano per vederci passare. Posso solo immaginare cosa gli passa per la testa. O magari neanche l’immagino…». E’ per scene come questa, che si ripetono ogni anno sempre almeno un po’ diverse e sempre molto divertenti, che Mentino Preti lavora alla guida del comitato San Grugnone per tanti mesi all’anno.
E se volete unirvi alla carovana del Pangiagleba e della sua sgangherata e coloratissima corte, non avrete che «incodarvi» alla processione carnevalesce che ripartirà mercoledì 14 febbraio alle 14.30 da Conselice per poi attraversare le frazioni, anzi le «colonie».
L’irriverente Carnevale di San Grugnone è una delle più peculiari manifestazioni identitarie del territorio della Bassa Romagna e nacque a Conselice esattamente 99 anni fa, in piena Grande Guerra. Capitò che alcuni veterani conselicesi rientrassero a casa dal fronte proprio nel periodo di Quaresima e finendo per essere ammoniti per il solo fatto di reclamare la legittima voglia di «svagarsi» - diciamo così -, una volta rientrati dagli orrori della Guerra. Il fatto che questo gruppo di militari fosse formato da quella che a tutti gli effetti era anche l’élite intellettuale del paese portò alla nascita di San Grugnone, il Carnevale «ingrugnito» che impunemente si celebra nel primo giorno di Quaresima, alla faccia dei penitenti!
E a Conselice lo si fa, appunto, da 99 anni a questa parte, senza interruzioni. «Mercoledì 14 febbraio ripercorreremo il tragitto tradizione di San Grugnone – spiega Mentino Preti -. Circa 10 km tra strade e carraie per attraversare le “colonie” del re Pangiagleba, ossia San Patrizio, Borgo e Chiesanuova. Le case che accoglieranno il corteo e offriranno cibarie e ospitalità sono una quindicina. Il tutto sarà accompagnato dal concertino, che anticamente si chiamava “concertino dal pep rotti”, una goliardica banda di ottoni che creano un’atmosfera davvero speciale, scoppiettante e circense. Tutte la gente che apre i loro giardini aspetta questo momento come un evento, anche persone molto anziane che però non vogliono perdersi la festa. In testa al corteo avremo i carri che possono attraversare le campagne e le auto del comitato, una delle quali nuova, per un ingresso in pompa magna».
Domenica 25, invece, nel pomeriggio il centro di Conselice si chiuderà per aprire al corso cittadino la grande sfilata carnevalesca, condotta da Sgabanaza e sempre con le «autorità» di San Grugnone in testa ma anche tanti carri allegorici. «All’ingresso ogni bambino potrà scegliere tra un giocattolo, un pallone dei mille che abbiamo comprato e un altro dono – spiega Mentino Preti -. Abbiamo tre quintali e mezzo di caramelle e 600 uova di cioccolato, da distribuire ma anche lanciare per fare festa. Oltre ai carri ci sono le nostre auto americane, con un riconfermato gruppo di ballerine brasiliane a cui farà da contraltare anche un gruppo di ragazze del nostro territorio, vestite a festa pure loro».
«Per il centenario di san Grugnone, nel 2019, pubblicheremo un libro – rivela Preti -. E’ di un centinaio di pagine, frutto di lunghe ricerche in archivi e supervisionate da Giuseppe Bellosi. Ora sto raccogliendo le fotografie, punto a recuperarne oltre 200. E’ semplice dagli anni ’80 in avanti, molto meno per i decenni precedenti. Ogni aiuto è benvenuto per questo lavoro, anche perché ripercorrendo la storia del comitato organizzatore ho visto con chiarezza quanto volontariato e quanti sacrifici hanno fatto tanti conselicesi, in prima persona, per portare avanti la festa. Racconta molto di questo territorio, è una parte di noi».
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