Elena Nencini
Sarà dedicata a Gino Pellegrini la stagione del teatro di Conselice come spiega Ivano Marescotti, attore e direttore artistico della struttura comunale: «Pellegrini è venuto a mancare durante l'anno. Era un grande artista, ha lavorato diverse volte con me, per il teatro aveva curato i libretti o alcune scenografie. Ha caratterizzato molto la sua partecipazione in città con i murales. Conselice gli deve molto, il teatro in particolare».
E se il pensiero di Pellegrini sul programma rimanda ad una «bellezza vicina» il cartellone non sceglie, come da tradizione, solo spettacoli a dimensione 'locale', ma presenta grandi attori come Paolo Villaggio, Ottavia Piccolo e Monica Guerritore.
Marescotti qual è la politica del teatro comunale di Conselice?
«Anche quest'anno sono sette spettacoli più tre per le scuole, con una politica dei prezzi molto calmierata rispetto a quella che si vede in giro. Non abbiamo l'obiettivo di arricchirci ma di dare un servizio pubblico alla cittadinanza». .
Chi salirà sul palco?
«E' una stagione di livello nazionale: apriamo con Paolo Villaggio e il suo A ruota libera...2015. Prendiamo grandi vecchi - come è già successo in passato con Arnoldo Foà o Franca Valeri - perchè vogliamo portare la tradizione, questi miti dello spettacolo, sul palco. Villaggio è unico attore del secolo scorso che ha creato un personaggio che non esisteva. Ha inventato una maschera dei tempi in cui viveva, l'impiegato sfigato Fantozzi».
Oltre che direttore artistico, sarà anche attore?
«Si, con Chi non lavora non mangia, dedicato a Gustavo Trombetti, una grande figura di antifascista e partigiano che ha inventato la Camst e che, dopo aver salvato “quaderni del Carcere” di Gramsci, applica il suo principio di comunismo “da ognuno secondo le sue possibilità, ad ognuno secondo i suoi bisogni”. Uno spettacolo amaro e drammatico, ma in cui si ride anche».
Spazio anche ad artisti del territorio?
« Si, a due grandi artisti locali, grandi professionisti con grande valore artistico. Verrà Paolo Dirani con Les Fêlures de l'âme, grande interprete musicale, che porta in scena visioni, parole e musica e Alessandra Frabetti , con il suo monologo La fine di tutte le cose. E' una brava attrice che voglio valorizzare nel mio teatro. Riproponiamo con la Frabetti, per il terzo anno, il laboratorio Tutti attori, nessun attore, possono partecipare tutti, non bisogna essere professionisti, ma anche soltanto mamme che vogliono imparare a leggere e a raccontare ai propri figli».
Come è il rapporto con la città?
«Quando abbiamo preso la gestione del teatro gli abbonati erano poche decine, adesso sono 330, che nel rapporto tra popolazione e città ci pone come una delle punte più avanzate sicuramente in regione. Abbiamo un pubblico affezionato a cui tengo molto e senza di loro sarebbe difficile andare avanti».
E per il Teatro ragazzi?
«ci sono gli spettacoli per le scuole: ogni anno scegliamo una sola compagnia, quest'anno Le Briciole, che ci propone tre spettacoli diversi, a seconda delle fasce d'età dei ragazzi».