Cisa domani in piazza. L’ultima grande manifestazione a Faenza è stata quella dell’Omsa

16 gennaio 2010. Un fiume di persone sfila da piazzale Pancrazi, a due passi dalla storica sede della Cisa di via Oberdan, fino a piazza Nenni per sostenere le 320 donne dell’Omsa che rischiano di perdere il lavoro in quanto Mr. Golden Lady, il mantovano Nerino Grassi, decide che per una produzione a scarso valore aggiunto la location ideale è la Serbia (con i suoi incentivi statali che drogano il mercato, con i suoi dazi doganali decisamente convenienti con l’allora florido mercato russo e con il suo costo del lavoro irrisorio rispetto a quello italiano) e non Faenza. La vertenza Omsa segna fino ad oggi l’ultima grande manifestazione di piazza per contrastare le decisioni di un’impresa nella città manfreda. Cinque anni e mezzo dopo, sabato 4 luglio prossimo, Faenza si risveglierà con un altro corteo (questa volta da via Granarolo 143, davanti allo stabilimento di Cisa 2 fino a Piazza della Libertà) per difendere l’occupazione di un’altra realtà storica dell’imprenditoria faentina: la Cisa. Al posto dell’italiano Nerino Grassi c’è la multinazionale americana Allegion guidata dell’esperta manager brasiliana Lùcia Veiga Moretti, al posto dello spostamento dei macchinari c’è una produzione che potrebbe essere esternalizzata per risparmiare, al posto dei 320 lavoratori Omsa ci sono 238 dipendenti Cisa. Questa volta però la trattativa vera e propria deve ancora iniziare; la storia e il finale sono ancora da scrivere. (c.f.)