LUGO | La casa alloggio dell'Asp per anziani autosufficienti

La popolazione invecchia e la domanda di welfare si allarga. Così l'Asp della Bassa Romagna ha pensato di demolire il vecchio immobile che si affaccia su via Fermini a Lugo, a due passi dalla Casa protetta «Sassoli», per ricostruirlo e farlo diventare una «Comunità alloggio» a disposizione di 12 persone autosufficienti, ma che potranno contare sull'assistenza e i servizi della vicina casa di riposo.
Il progetto è stato messo a punto da Fabio Minghini, funzionario dell'Area programmazione territoriale dell'Unione, come previsto dall'accordo che lega l'Asp ai tecnici di stanza al Carmine di Lugo. Le carte, dal momento che si tratta di una struttura pubblica, sono passate dalla giunta comunale lughese, che nei giorni scorsi ha promosso il progetto. Poi Minghini metterà mano a squadre e compasso per definire gli ultimi particolari.
Nelle prossime settimane verrà pubblicato il bando pubblico per selezionare l'azienda esecutrice, mentre i cantieri dovrebbero partire all'inizio del prossimo anno. La speranza è quella di inaugurare la struttura tra la fine del 2014 e l'inizio del 2015. Il costo dell'operazione, a carico dell'Asp, si aggira sugli 850mila euro.
«Verranno realizzati otto alloggi protetti - spiega Pier Luigi Ravagli, presidente dell'Azienda per i servizi alla persona - per dare risposte a quelle persone, in particolare anziani, che non necessitano della casa di riposo, ma che potranno mantenere la loro 'domiciliarità' contando però sui servizi del Sassoli». Dalla consegna dei referti medici, alla presenza saltuaria del personale, dall'iniezione al pulsante di chiamata in caso di bisogno. Ognuno degli ospiti manterrà il proprio medico curante, ma la vicinanza con casa di riposo e centro diurno, in altre parole, è una garanzia in più. Questa iniziativa riprende l'esperienza degli alloggi protetti di corso Emaldi a Fusignano: una soluzione molto apprezzata, dove le richieste superano l'offerta.
Oggi la porzione di edificio di proprietà dell'Asp misura circa 310 metri quadrati e si sviluppa su tre piani. La ricostruzione manterrà i volumi invariati, ma gli spazi saranno più moderni e fruibili, a partire dalla corte sul retro dello stabile.
La pianta della costruzione principale, quella che si affaccia su via Fermini, non verrà sostanzialmente modificata: le novità principali riguarderanno invece l'appendice che si allunga verso il Sassoli. Al piano terra andranno gli spazi comuni, l'ufficio di portineria (ancora da valutare la presenza di una persona in pianta stabile) e l'area dedicata alla preparazione dei pasti (più che ad una cucina, si pensa ad un'area per lo sporzionamento). Al primo piano andranno due appartamenti singoli e due alloggi con due posti letto, dotati anche di angolo cucina. Stessa cosa anche per il secondo piano, per un totale di 8 appartamenti e 12 posti letto. Grande attenzione agli arredi, agli automatismi per gli infissi e a tutti gli accorgimenti che possono tornare utili a chi non ha molte energie da spendere o a chi ha qualche difficoltà nella vita di tutti i giorni. Non mancherà, ovviamente, l'ascensore.
«Le prestazioni energetiche dell'edificio - spiega il progettista Minghini - saranno paragonabili ad una classe 'A' o superiori. Per il riscaldamento si utilizzerà la stessa centrale termica del Sassoli. Stiamo valutando se predisporre un impianto fotovoltaico autonomo o se allacciarci all'impianto elettrico della casa di riposo».