ALFONSINE | Legambiente: «Polveri fini alle stelle, ripensiamo la mobilità»

L’inquinamento dell’aria e le polveri sottili, le famigerate Pm10, non sono solo un affare delle grandi città. Anche nella Bassa Romagna non c’è da stare sereni. Lo dice Legambiente, a conclusione della campagna di monitoraggio «Mal'aria» di Legambiente contro i veleni da traffico.
Se nei comuni della Bassa Romagna non è presente una rete capillare di centraline di rilevamento della qualità dell'aria, sono però indicativi i valori fatti registrare dalla centralina Arpa «Ballirana», vicino Taglio Corelli ad Alfonsine.
Oltre alle famigerate Pm10, le cosiddette polveri fini, negli ultimi anni si è iniziato a monitorare anche polveri ancora più fini, le Pm 2,5 che proprio per le ridotte dimensioni (2,5 millesimi di millimetro) sono particolarmente pericolose per la salute: il rischio infatti aumenta al diminuire delle dimensioni delle particelle, più sono piccole e maggiore è la capacità di penetrare in profondità nell'apparato respiratorio. Mentre per le Pm10 viene fissato un limite giornaliero di 50 μg/m3, dal 2011 è entrato in vigore il decreto che fissa al 2015 il raggiungimento del valore obiettivo di 25 μg/m3 come limite medio annuo per le Pm 2,5.
«I valori registrati dalla centralina Arpa sono molto significativi per vari aspetti - ha dichiarato Yuri Rambelli, presidente del circolo Legambiente A. Cederna - in quanto si tratta di una stazione di “fondo rurale”, cioè posizionata in aperta campagna, danno un'indicazione abbastanza precisa dei livelli di inquinamento diffuso su tutto il territorio».
Analizzando i rapporti realizzati da Arpa, si può verificare come negli ultimi 2 anni la media registrata dalla centralina di Alfonsine si sia attestata sui 28-29 μg/m3.
«Per il 2013 è ancora presto per parlare di valori fuori legge - ha precisato Rambelli - in quanto la normativa non prevede dei limiti giornalieri per le Pm 2,5, ma parla di medie annuali da rispettare, indicando un valore limite di 25 μg/m3 come obiettivo al 2015. È però evidente che i dati registrati destano preoccupazione, soprattutto considerando che si tratta di dati registrati in aperta campagna, la maggiore pericolosità delle Pm 2,5 e l'estrema variabilità delle concentrazioni a seconda del periodo».
In questi mesi Legambiente ha inoltre distribuito sul territorio della Bassa Romagna i «lenzuoli acchiappasmog», che hanno la duplice funzione di richiamare l'attenzione sul problema dei veleni da traffico e di dare un'indicazione visiva, con il progressivo annerimento del lenzuolo, della qualità dell'aria che respiriamo.
«I risultati della campagna Mal'aria nella Bassa Romagna - ha concluso Rambelli - ci dimostrano da un lato che il problema delle polveri sottili non riguarda solo le grandi città e dall'altro che purtroppo gli occasionali blocchi del traffico servono a ben poco. E’ necessario invece ripensare il sistema di mobilità, attraverso misure decise a disincentivare l'utilizzo del mezzo privato, ma soprattutto a rendere praticabile la mobilità alternativa, con la realizzazione di itinerari ciclopedonali sicuri e protetti e con la realizzazione di un sistema di trasporti integrato, bus, treno, bici e auto, che consenta di ricorrere sempre il meno possibile al mezzo privato».