ELEZIONI | Il sindaco di Ravenna Matteucci: "Ha vinto Grillo, il Pd deve rinnovarsi"

Sul risultato elettorale arriva l'analisi del sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci: "Il risultato elettorale è chiaro: l'unico che può cantare vittoria è il Movimento Cinque Stelle, nonostante il centrosinistra sia la prima coalizione per numero di voti. Meno di un terzo degli elettori ha riconosciuto al centrosinistra una proposta convincente di cambiamento necessaria di fronte alla crisi radicale dell'economia e della politica. Un quarto degli elettori ha scelto invece Grillo come voto di cambiamento. Un decimo ha scelto Monti. Mentre la destra è quella che perde più voti, nonostante la rimonta. E' evidente che la proposta di cambiamento che il centrosinistra ha avanzato in campagna elettorale non è apparsa convincente a un numero di elettori sufficiente a formare una maggioranza politica nel Paese. Dunque la formazione di un Governo stabile non è possibile. Noi adesso dobbiamo pensare al Paese, poi al partito e alla coalizione.
Per il Paese, l'unica possibilità che intravedo, difficile dopo un terremoto politico, è una nostra iniziativa per la formazione di un Governo sostanzialmente a termine: poche misure per i ceti deboli, il lavoro e le piccole e medie imprese, legge anticorruzione e sul conflitto di interessi, dimezzamento del numero dei parlamentari e riforma della legge elettorale. Poi si torna a votare in tempi ragionevolmente brevi.Nei prossimi mesi, passo dopo passo, dopo questa rivoluzione elettorale il PD e il centrosinistra devono lavorare per proporre un programma e una proposta politica radicalmente innovativi, adatti al terremoto politico che stiamo vivendo e che non è finito, che consenta a quel punto di dare al Paese un Governo adeguato alla profondità della crisi.Qui mi fermo per ora, perché se avessi già idee precise in materia le avrei dette prima delle elezioni.I territori dovranno partecipare a questo lavoro. Sono state elezioni nazionali, e dunque è evidente e perfino banale dire che non ci sono riflessi diretti sulle Giunte.Ma simulando che fossero elezioni locali, cosa che è evidentemente arbitrario fare in modo sistematico, con quel voto nessun Sindaco di una grande città avrebbe avuto la maggioranza al primo turno: né io, nè Pizzarotti a Parma, né Tosi a Verona, né gli altri Sindaci delle città medio-grandi dove si vota con il doppio turno.Dunque è chiaro che, almeno per noi, la campana del rinnovamento della nostra politica e della nostra proposta suona per tutti, sul piano nazionale e su quello locale".