PIANGIPANE | Gino Paoli e Danilo Rea al Socjale

Ravenna | 01 Marzo 2013 Cronaca
piangipane--gino-paoli-e-danilo-rea-al-socjale
«Quella fra Danilo e me, è un'intesa difficile da spiegare a chi non è un musicista. Io faccio delle cose, cambiando delle regole, e lui nello stesso momento mi segue come se mi leggesse nella testa». Nel linguaggio del jazz questa cosa si chiama interplay, nel linguaggio del pop di solito cose del genere succedono quando si scrive una canzone in due. Si cercano strade, parole, linee melodiche e armonie finchè tutto quanto non assume una forma compiuta. Una forma che si può sempre ridiscutere, e proprio la capacità di far cambiare pelle a canzoni che sono carne e sangue del patrimonio musicale tricolore sarà al centro del concerto che Gino Paoli e Danilo Rea terranno venerdì primo marzo al teatro Socjale di Piangipane, alle 22 (porte alle 21).

I due musicisti, punti di riferimento tricolori nei rispettivi campi, cantautorato e pianoforte jazz, si sono incontrati relativamente tardi. Di più, curiosamente tardi, considerando che Danilo Rea mette il suo pianoforte al servizio delle grandi voci della musica italiana da parecchio tempo (il primo frutto della sua lunga collaborazione con Mina è del 1989) e che non ha mai fatto mistero del suo amore per la canzone italiana, la radice della sua musica, un po' come le canzoni del Great American Songbook lo sono per il jazz americano (e proprio in dicembre Rea ha inciso dodici di questi standard insieme a Mina). Non si ricorda mai abbastanza, insomma, che il jazz è fatto di canzoni, nasce dalle canzoni e se ne appropria in un gioco leggero di echi, richiami, contaminazioni, imprevisti e planate nel solco della melodia. Più ancora che l'arte dell'improvvisazione, è prima di tutto un'arte dell'interpretazione. Perché una canzone, specie quando è bella come quelle di Paoli, non è un foglio con un pentagramma e un po' di parole, ma piuttosto un panorama di possibilità interpretative. E lo sa benissimo proprio Gino Paoli, che insieme a pochi altri cantautori di qualche anno più vecchi (in particolare Modugno e Celentano, guarda caso entrambi al lavoro con Danilo Rea) ha scardinato le logiche autoriali della canzone italiana. Era infatti consuetudine, nell'industria discografica fino alla fine degli anni '50, che autori e interpreti fossero due cose distinte, così l'eclatante successo del Modugno di Nel Blu Dipinto Di Blu fu un'eccezione assordante e una cesura storica (anche perché non si trattava di un fenomeno solo italiano: le prime canzoni di Bob Dylan a finire in classifica furono quelle cantate da Peter, Paul&Mary e dai Byrds, per dire, e succedeva qualche anno dopo). Era il 1960 e Gino Paoli firmava (per tramite di Mogol) una cosa come Il cielo in una stanza, che fece giustamente il botto ma lo fece con l'ugola di Mina. Questo lo affermò prima come autore e poi - direttamente, e completamente - come cantautore che dava la propria interpretazione alle sue canzoni. I suoi conterranei sarebbero stati i primi a seguirlo e a consegnare all'Italia un patrimonio inestimabile di canzoni che, per profondità lirica e novità formali, aprivano le porte alla stagione matura della musica pop italiana. Gino Paoli ha cominciato a flirtare con i maggiori jazzisti italiani solo di recente, in primis con il progetto «Milestones» nel 2007 e poi con «Un Incontro In Jazz» del 2011. Finchè l'hanno scorso non ha ridotto l'accompagnamento al solo pianoforte di Danilo Rea per «Un Incontro In Jazz», il disco che i due presenteranno al Socjale. Le canzoni firmate Gino Paoli saranno, ovviamente, in maggioranza, da Vivere ancora ad Averti addosso, da un'eclettica versione di La Gatta all'immancabile Il cielo in una stanza, ma anche il resto della «scuola genovese» sarà ben rappresentato. Ad esempio con due classici di Fabrizio De Andrè come Canzone dell'amore perduto e Bocca di Rosa, Se tu sapessi di Bruno Lauzi, Il nostro concerto di Umberto Bindi e la struggente Vedrai Vedrai di Lugi Tenco. Canzoni in cerca di un'interpretazione, nelle mani di due maestri, ma soprattutto di due uomini capaci di provare delle emozioni.I biglietti per il concerto di sono esauriti, quindi la biglietteria sarà attiva per le sole prevendite. Gino Paoli e Danilo Rea torneranno a Ravenna, il 10 maggio al teatro Alighieri per la stagione di Crossroads, proprio per consentire ai ravennati di non perdersi il concerto.
Compila questo modulo per scrivere un commento
Nome:
Commento:
Settesere Community
Abbonati on-line
al settimanale Setteserequi!

SCOPRI COME
Scarica la nostra App!
Scarica la nostra APP
Follow Us
Facebook
Instagram
Youtube
Appuntamenti
Buon Appetito
Progetto intimo
FuoriClasse
Centenari
Mappamondo
Lab 25
Fata Storia
Blog Settesere
Logo Settesere
Facebook  Twitter   Youtube
Redazione di Faenza

Via Severoli, 16 A
Tel. +39 0546/20535
E-mail: direttore@settesere.it
Privacy & Cookie Policy - Preferenze Cookie
Redazione di Ravenna

via Arcivescovo Gerberto 17
Tel 0544/1880790
E-mail direttore@settesere.it

Pubblicità

Per la pubblicità su SettesereQui e Settesere.it potete rivolgervi a: Media Romagna
Ravenna - tel. 0544/1880790
Faenza - tel. 0546/20535
E-mail: pubblicita@settesere.it

Credits TITANKA! Spa
Setteserequi è una testata registrata presso il Tribunale di Ravenna al n.457 del 03/10/1964 - Numero iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione:
23201- Direttore responsabile Manuel Poletti - Editore “Media Romagna” cooperativa di giornalisti con sede a Ravenna, Arcivescovo Gerberto 17.
La testata fruisce dei contributi diretti editoria L. 198/2016 e d.lgs. 70/2017 (ex L. 250/90).
Contributi incassati

settesere it n1990-piangipane-gino-paoli-e-danilo-rea-al-socjale 003
Licenza contenuti Tutti i contenuti del sito sono disponibili in licenza Creative Commons Attribuzione