«Spero che l’attività sportiva recuperi il ruolo e la considerazione che merita. Lo sport è uno strumento di crescita, fisica e relazionale per i più giovani, oltre ad essere un veicolo di benessere per tutti, dai bambini fino alla terza età». Il lughese Marco Pirazzini, già presidente del comitato Uisp Bassa Romagna, in ottobre è stato eletto alla guida dell’ente dopo la fusione tra Lugo e Ravenna: un sodalizio che, a conti fatti, vanta qualcosa come 24mila tesserati e quasi 300 società sportive affiliate.
Qual è il primo obiettivo da presidente che si pone per il 2017?
«Il primo intento è quello di dare la giusta visibilità al comitato Ravenna Lugo uscito dalla recente fusione delle due realtà territoriali. Vogliamo trasmettere l’idea che, dal mare alla collina, chiunque sia impegnato nella pratica dello sport o frequenti attività ludico motorie può contare sull’organizzazione Uisp e sullo spirito associativo che da sempre ci contraddistingue. La priorità è questa: consolidare la struttura appena nata con la prospettiva, ovvio, di crescere nei prossimi anni».
Per quanto riguarda gli impianti sportivi collegati alla Uisp, possiamo attenderci delle novità?
«Lavoriamo per l’ampliamento delle attività al circolo tennis di Lugo. Vorremmo realizzare un campo da gioco per il ‘paddle tennis’ presso l’impianto che si affaccia su viale Europa: si tratta di una disciplina appena nata, un incrocio tra lo squash e i racchettoni, che si gioca su un campo circondato da sponde laterali. Uno sport che sta spopolando in Spagna e viene sempre più praticato dalle nostre parti. E lavoreremo per consolidare le attività concentrate alla ‘Oasi Uisp’ nel quartiere San Giuseppe a Ravenna: la struttura, che gestiamo dal mese di settembre, è composta da una piscina e da una piccola palestra».
E per quanto riguarda le attività sportive, quale disciplina conoscerà i cambiamenti più significativi dopo la fusione di Lugo con Ravenna?
«Spero che il 2017 sia l’anno del podismo. Abbiamo rifondato questa area, che conta almeno 2500 tesserati, assieme a tutte le società sportive Uisp per compilare il calendario degli appuntamenti in maniera organica, evitando inutili sovrapposizioni e dare continuità a un’attività che attraversa tutte le stagioni dell’anno».
E per quanto riguarda le iniziative dedicate ai soggetti più fragili?
«Il nostro intento è quello di lanciare, nel 2017, il protocollo Afa (Attività fisica adattata) in tutta la provincia. Un progetto che ci vede protagonisti assieme all’Ausl e alle amministrazioni comunali. Se fino ad oggi abbiamo sempre risposto alla richiesta di corsi di ginnastica dolce, prevalentemente dedicati agli anziani, con questo progetto vogliamo coinvolgere persone di tutte le età, e con diverse abilità, in attività mirate al miglioramento della vita quotidiana, a partire dalla ginnastica posturale».
Cosa cancellerebbe del 2016?
«La tendenza, oramai radicata in molti, di confondere le notizie vere con quelle false. Siamo sempre più bombardati da social e informazioni, ma dobbiamo distinguere con più attenzione. A proposito di Uisp, l’auspicio è quello che tutti, istituzioni e cittadini, distinguano i veri enti di promozione sportiva dalle scatole vuote a caccia di tessere. E’ capitato a diversi dirigenti e associati di ricevere inviti da soggetti poco qualificati che millantano strutture di cui non dispongono e non sono in grado di mantenere i servizi promessi. E assieme a tutti i comitati Uisp della nostra regione, un ‘in bocca al lupo’ va a Nino Villa e al gruppo dirigente del comitato Imola Faenza, anche in questo caso frutto di una recentissima fusione: con loro svilupperemo nuove forme di collaborazione».