Discarica di Imola, la Soprintendenza frena l'ampliamento

Faenza | 22 Ottobre 2016 Cronaca
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Semaforo giallo per la discarica. La procedura di Valutazione d’impatto ambientale per la sopraelevazione del sito di via Pediano a Imola e l’allargamento che interessa il territorio di Riolo Terme frena: il Piano dei rifiuti messo a punto dalla Regione, la discrepanza è stata rilevata dalla Soprintendenza al Paesaggio, cozza col Piano paesaggistico regionale: l’allargamento della discarica andrebbe a toccare un boschetto tutelato da norme nazionali.
«In Regione, la mano destra non sa quello che fa la sinistra - dice il sindaco di Riolo Alfonso Nicolardi -: saranno loro a risolvere il problema. La nostra posizione è sempre la stessa: attendiamo la pronuncia definitiva degli enti che partecipano alla conferenza dei servizi per evitare, in primo luogo, ogni rischio per la salute, l’igiene pubblica e l’ambiente. E fino ad ora, per il nostro territorio, non sono state sollevate obiezioni su questi aspetti. Come amministratori, il nostro compito è quello di evitare la situazione di emergenza che potrebbe nascere con la saturazione della discarica, che i tecnici di Con.Ami danno per imminente: in questo caso i rifiuti sarebbero dirottati su altri impianti, a partire da Ravenna, con aumento dei costi per il trasporto e inevitabili ripercussioni sulla Tari. Anche per questo i vertici del Con.Ami. e il Comune di Imola, nel corso degli ultimi confronti, hanno proposto di congelare l’allargamento, per proseguire con la sola sopraelevazione».
Così non verrebbe consumato nuovo terreno e sarebbe bypassata la questione posta dalla Soprintendenza, che porterebbe inevitabili ritardi. In questo caso la discarica vedrebbe allungare di pochi anni la propria vita, ma andrebbe a recepire solo i rifiuti solidi urbani, quelli prodotti dalle utenze domestiche: non c’è più spazio per i rifiuti «speciali». «I rifiuti prodotti dalle aziende - cconclude Nicolardi – sarebbero comunque dirottati  verso altri siti, con inevitabili costi a carico delle imprese».           
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