Omicidio Ballestri: Cagnoni svendette i suoi beni durante la separazione dalla moglie
Durante la separazione dalla moglie si sarebbe disfatto dei suoi beni per un milione e 200 mila euro, cedendoli a familiari in cambio di corrispettivi non congrui o donazioni. E' il retroscena delle indagini su Matteo Cagnoni, il 51enne in carcere a Firenze con l'accusa di avere ucciso a bastonate il 16 settembre scorso sua moglie, la 39enne Giulia Ballestri, in una loro villetta disabitata a Ravenna. Già ascoltato il notaio ravennate che aveva perfezionato le cessioni. Il 30 settembre gli è stata notificata l'ordinanza con cui il Gip Piervittorio Farinella, come fece il collega di Firenze (ove era stato fermato il 51enne due giorni dopo il delitto) ne ha disposto il carcere non ritenendo credibili le sue giustificazioni difensive nelle quali aveva respinto ogni addebito, ravvisando anche la possibilità di contestare all'indagato la violenza sessuale: la donna era seminuda e il suo nuovo compagno aveva raccontato di sue confidenze su rapporti sessuali pretesi dal marito. A destare ulteriori sospetti nel gip, come riporta QN, anche il messaggio whatsapp che Cagnoni inviò alla sua segretaria , nella notte tra domenica e lunedì, "annulla tutti gli appuntamenti di domani, è successa una tragedia" e questo qualche minuto prima che la polizia facesse irruzione a casa dei suoi genitori a Firenze e lui fuggisse da una finestra al piano terra.