Mirella Paglierani, faentina, 55 anni, sposata con due figlie di 21 e 27 anni, in Gemos dal 2001 quando entrò come responsabile amministrativo, ha assistito alla trasformazione da cooperativa mista a produzione lavoro avvenuta nel 2003, ne diventò subito socia e membro del consiglio di amministrazione «partecipando così alle scelte strategiche dell’azienda che ci hanno portato qui», è la nuova presidente della cooperativa di ristorazione collettiva faentina. E’ succeduta a Carlo Dalmonte, di cui era la vice. «Ci pensavo proprio qualche giorno fa: la mia vita lavorativa è sempre girata attorno al mondo delle cooperative - si presenta -. Sono in questo ambito dal 1981 quando, appena diplomata, ho lavorato nel settore della zootecnia in una fase di trasformazione. Ho avuto la fortuna di parlare con Enrico De Giovanni e ho vissuto tutta la storia del salvataggio delle stalle sociali da parte del mondo della cooperazione che fu solidale con tantissimi imprenditori agricoli: è stata una grande opportunità professionale e umana. Ho una formazione cattolica e lavorare in questo mondo è stato concretizzare i miei valori, visto che i principi che stanno alla base della cooperazione si rifanno alla dottrina sociale della chiesa: è stato il naturale completamento della mia vita professionale che mi dà modo di essere coerente coi miei valori base».
Una volta fusa per incorporazione Cezoo in Clai, «mi guardai intorno, anche nel mondo privato, ma Domenico Frega mi chiese se volevo restare nel mondo della cooperazione e arrivai in Gemos - continua -. Con la trasformazione di cooperativa di produzione lavoro si è toccato con mano anche la possibilità di diventare imprenditori ed essere protagonisti di una storia che ci ha fatto crescere. Siamo 650 soci su circa 800 soci e lavoriamo affinché questa percentuale sia molto alta. Siamo dislocati in varie regioni ed è normale che il senso d’appartenenza sia più forte qui che dove siamo più lontani. Non siamo mai contenti nonostante un’affluenza alle assemblee intorno al 60/70% e lavoriamo ogni giorno affinché questo senso d’appartenenza e la voglia di mettersi in gioco arrivi a ogni lavoratore della cooperativa: tra gli incarichi che mi sono tenuta da presidente c’è anche quello dell’ufficio soci con l’obiettivo di rafforzare questo canale».
In questi anni di crisi Gemos «abbiamo retto e siamo anche cresciuti grazie alla qualità che ci viene riconosciuta e a una buona diversificazione ed elasticità - puntualizza Paglierani -. Nel 2015 abbiamo raggiunto i 37,4 milioni di euro di fatturato e 7,8 milioni di pasti; l’obiettivo 2016 è raggiungere i 38 milioni di euro e i primi mesi sono migliori del previsto».
Tra le sfide maggiori del 2016 ci sono l’apertura entro giugno del nuovo locale in Piazza del Popolo a Faenza, il Bistrò Rossini, «che vuole essere un’anima nuova nel cuore della città: non solo bar, ristorante, ma anche un punto di attrazione e ritrovo» e far crescere Gemos Balkans, società controllata nata nel 2015 in Serbia per la quale «è presto fare bilanci - conclude -. Ci siamo dati un anno di tempo per valutare gli sviluppi e trarne le conseguenze: ci sono trattative interessanti in corso, vedremo e valuteremo».
Christian Fossi
Foto di Raffaele Tassinari