Porto, modifiche al Codice di navigazione

E’ stata approvata all’unanimità dalla Camera la proposta di legge di iniziativa parlamentare che modifica il «Codice della navigazione» in materia di responsabilità civile dei piloti e in materia di sicurezza dei servizi tecnico-nautici.
Le nuove regole chiariscono in modo preciso le caratteristiche dei servizi di pilotaggio, rimorchio e ormeggio che i porti devono offrire per garantire la sicurezza, nonché la responsabilità civile del pilota, che d’ora in avanti risponderà dei danni non solo sulla nave ma anche su persone e cose fino a 1 milione di euro laddove sia responsabile.
Inoltre la norma chiarisce le regole di condotta generali durante l’intera fase di entrata o uscita.
«Sono molto soddisfatto del risultato raggiunto con il voto unanime di tutti i colleghi - ha dichiarato il deputato Pd, Alberto Pagani, tra i fautori della riforma -. Rispetto al testo iniziale, sono ampiamente intervenuto sulla norma, proponendo modifiche e allargandone l’ambito che inizialmente era riservato solo al pilotaggio. Restando fermo il rinnovo della disciplina a riguardo, il provvedimento ora si muove ad ampio raggio, ovvero regolamenta tutti i servizi che garantiscono la sicurezza nei porti: il pilotaggio, ma anche l’ormeggio o il rimorchio dei natanti. Se la legge sarà approvata in via definitiva anche al Senato, gli armatori che vorrebbero risparmiare sulla sicurezza saranno obbligati ad avvalersi dei servizi tecnico-nautici anche quando approdano a strutture di ormeggio esterne alle dighe foranee per carico e scarico di merci o passeggeri».
«Grazie al lavoro dell’on. Alberto Pagani, che è ampiamente intervenuto sul testo, la norma regolamenta tutti i servizi che garantiscono la sicurezza nei porti, tema fondamentale per il nostro territorio - afferma il consigliere regionale Gianni Bessi, rappresentante della Regione nel Comitato portuale di Ravenna -. Il nostro porto ha già dimostrato in passato, grazie al lavoro di ormeggiatori, rimorchiatori, piloti e istituzioni, attraverso gli accordi volontari, di mettere la sicurezza al primo posto».