Maurizio Gardini (pres. naz. Confcooperative): «Necessari ulteriori processi di aggregazione tra Bcc»
Il dott. Maurizio Gardini, presidente nazionale di Confcooperative, nel corso dell’assemblea dei soci della Bcc ravennate e imolese, dopo aver ringraziato per l’invito a partecipare all’assemblea, ha illustrato il tema della riforma nazionale del movimento delle banche di credito cooperativo. «Negli ultimi anni, il mondo bancario ha dovuto affrontare notevoli cambiamenti e l’attività stessa è diventata molto più complessa rispetto al passato - ha sottolineato -. Per quanto concerne la riforma del sistema, l’intenzione di Confcooperative, sin da subito, è stata quella di proporre un testo condiviso tra le Bcc, Banca d’Italia e Governo, avendo sempre come base la normativa bancaria europea. Il patto che legherà le singole Bcc alla capogruppo ora è denominato di coesione e non più di dominio e, pur restando rigoroso, lascerà spazio all’autonomia delle Bcc più virtuose».
«Il futuro del movimento cooperativo - sottolinea il presidente di Confcooperative - è rappresentato dalla volontà di realizzare una banca del Paese e non per il Paese, con una sede in Italia e capitali italiani: una banca ad azionariato diffuso rappresenta infatti una grande ricchezza per la nostra nazione. Diffidiamo da quelle banche per il Paese che sono detenute da gruppi esteri o da Fondi di investimento. E’ quindi necessario che vengano posti in essere ulteriori processi di aggregazione fra Bcc, al fine di giungere a Bcc più solide e competitive».
Gardini ha concluso il suo intervento ringraziando il presidente Ricci, gli amministratori e i dirigenti della Bcc ravennate e imolese, per la buona gestione, evidenziando anche le grandi responsabilità a cui sarà chiamato il consiglio di nuova elezione ed esprimendo la convinzione che, nell’attuale quadro normativo, il sistema cooperativo sarà in grado di dare al Paese una banca solida e al servizio dei territori e delle piccole medie imprese.