Elezioni, un mese al voto, De Pascale (centrosinistra) in pole, ballottaggio probabile

Il ballottaggio è l’approdo più probabile ad un mese dalle elezioni comunali di Ravenna. Il fattore astensionismo, ovvero quanti cittadini non andranno a votare, sarà determinante, soprattutto per il candidato che parte favorito, ossia Michele De Pascale, sostenuto dal centrosinistra (Pd, Pri ed alcune liste civiche). Lo dicono anche i numeri dei sondaggi, che ufficialmente non vengono ovviamente raccontati, ma che negli ambienti elettorali «girano». Così la coalizione guidata dal Pd non supererebbe il 50% dei consensi al primo turno (starebbe fra il 45-48%). Al secondo posto potrebbe finire il candidato di centrodestra, il commercialista 50enne Massimiliano Alberghini (18-22%), espressione di Lista per Ravenna, Lega Nord e Forza Italia, che così andrebbe al secondo turno.
Al terzo posto (11-15%) invece l’avvocato Michela Guerra, ex 5 Stelle, in campo con la lista civica «CambieRà», che unisce un mondo variegato di «malpancisti» rispetto all’ultimo governo Matteucci. Quest’ultima, entrata ufficialmente da poche settimane nella competizione elettorale, potrebbe essere la vera sorpresa, puntando anche lei al ballottaggio con De Pascale, se la coalizione di centrosinistra non riuscirà a superare al primo turno il 50% dei consensi.
Poi, abbondantemente sotto al 10% ci sono gli altri due candidati sindaco (tenuto conto del ritiro di Gian Battista Neri): l’imprenditore ex Forza Italia Maurizio Bucci (4-5%) con la lista civica «La Pigna» e Raffaella Sutter (3-5%, ex dirigente comunale, che si presenta con la lista civica «Ravenna In Comune».
Un mese di campagna elettorale potrà comunque ancora cambiare le carte in tavola, con il rush finale di maggio che vedrà anche alcuni big nazionali transitare per Ravenna. Su questo fronte ovviamente ne risentirà la Guerra, che non potrà puntare sull’effetto Beppe Grillo.
Qualche pensiero invece in casa centrosinistra per l’effetto elettorale che potrebbe avere il «caos rifiuti» di queste ultime settimane, anche se proprio De Pascale, oltre al sindaco uscente Matteucci, è stato molto fermo nel chiedere garanzie sui servizi ad Hera. Dal punto di vista dell’opinione pubblica, certo, chi governa è in parte «il responsabile» dei disagi. Di certo influirà anche l’effetto della lunga crisi economica che ha toccato il nostro territorio, con il problema occupazionale sentito anche in Romagna, soprattutto in alcuni settori, come quello dell’edilizia, del commercio e ultimamente dell’offshore. (m.p.)