25 aprile, stagione al via, ma sugli operatori pesa la Bolkestein

Ravenna | 23 Aprile 2016 Cronaca
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Storicamente il week-end del 25 aprile rappresenta il banco di partenza della stagione balneare, ma quest'anno più che mai i bagnini accusano i dubbi e le incertezze causati dalla Bolkenstein. A parte qualche eccezione - in alcuni lidi la spiaggia è di proprietà dei bagnini, come ricorda Daniela Bertolo del bagno Giada di Lido Adriano -, la maggior parte degli operatori vive infatti in uno stato di precarietà. «Non abbiamo nessuna prospettiva - è il commento di Alberto Belloni, proprietario dell'Aloha Beach di Marina Romea - siamo in una bolla di sapone. Le concessioni non sono state rinnovate e ora sono sospese: per l'Europa sono decadute nel 2015. L'entusiasmo non c'è e lavoriamo solo di domenica, anche se gli incassi sono più bassi rispetto ad anni fa perchè la gente spende meno». Abituato a rimboccarsi le maniche, negli anni Belloni si è creato un pubblico variegato, a cui offre i servizi più diversi, dalle escursioni a cavallo e in bici all'organizzazione di matrimoni. «E' chiaro che quello che ho fatto in questi anni me lo tengo stretto: dalle escursioni in paddle al noleggio bici, fino alla collaborazione con le crociere avviata tre anni fa. La nostra stagione inizia a febbraio e finisce il primo di novembre. Ci contattano per organizzare matrimoni anche da Como e Vicenza e questa attività crea un indotto per tutta la località: basti dire che per il week-end del 28 maggio abbiamo già riempito due alberghi. E questo lo facciamo da nove anni». L'attività di «wedding planner» è consolidata al punto che, da maggio a novembre, si contano 16 matrimoni su 12 week-end. «L'obiettivo è diversificare l'offerta e creare sinergie che portino linfa a tutto il paese. Ne sono un esempio le escursioni sul territorio in collaborazione con il maneggio Cavallo Felice, e tutte le altre iniziative che permettono di riempire gli alberghi anche fuori stagione». Al momento, Belloni sta organizzando per giugno prossimo un raduno nazionale di appassionati di cavallo che porterà in paese 500 persone. «Va da sé che molti dormiranno a Ravenna - osserva -, purtroppo però, invece di programmare il turismo e di organizzare nuove iniziative, siamo costretti a pensare alla Bolkenstein». Se si sforza di guardare oltre, Belloni intravede un «gran bel distretto turistico della Romagna, dal mare alla collina. E' quello che mi aspetterei in un futuro non tanto lontano, ma vedo che molti operatori non sono disposti a fare rete e solo pochi riescono a valorizzare le risorse del territorio. In questo do ragione agli assessori Massimo Cameliani e Guido Guerrieri, quando dicono che molti imprenditori non sanno cosa vendere e non hanno idee. Io, ad esempio, ho messo sotto contratto due guide per accompagnare i crocieristi nelle escursioni. E sto mettendo a punto un pacchetto che, da Marina Romea, porterà il turista a Milano Marittima in bicicletta. Il rientro avverrà a bordo di pulmini gestiti da Coerbus. «Il futuro - Bolkenstein a parte - ci sarà solo se saremo capaci di unire le forze e collaborare anche con altri lidi». Passando da Marina Romea ai lidi Sud, e più precisamente a Punta Marina, troviamo Monika Balestri, che di bagni ne ha due. Il primo, Wave 1, è di proprietà, mentre il secondo, il Wave 2, è in affitto di azienda. «Nel mio piccolo ho cercato di non fermarmi e di investire sulle strutture mobili - racconta Balestri, che è anche chef riconosciuta -. Ad esempio ho cambiato tutta la prima fila di lettini e ombrelloni, cercando di mantenere la qualità del servizio. Da parte della clientela vedo una risposta positiva. Forse la mia è più una forma di incoscienza, ma di certezze non ce ne sono e non mi voglio fasciare la testa prima che sia rotta. Non possiamo fermare il flusso turistico e per mantenerlo occorre non abbassare gli standard». Rispetto alle direttive europee, Balestri commenta: «Se ne sente una nuova tutti i giorni e non c'è un'informazione chiara neanche dalle associazioni di categoria. Nemmeno il Comune ci aiuta, perchè il nuovo piano dell'arenile è peggiorativo rispetto a quello passato: metrature assurde da dover rispettare, sempre più costi da dover sostenere. Di conseguenza non è solo il mercato degli investimenti che si ferma, ma tutto il settore della balneazione. E non ci permettono neanche vivere la parte ludica che questo mestiere comporta». Un ulteriore problema, poi, deriva da alcuni colleghi che, per non per perdere clienti, giocano al ribasso. «La cooperativa dei bagnini ci chiede di applicare una tariffa minima di 400 euro per lettini e ombrelloni, ma capita che alcuni colleghi di Marina, dove durante la settimana la spiaggia si svuota, abbassino i prezzi di oltre la metà. In questo modo tutto si riduce ad una guerra tra poveri. L'anno scorso ho speso 20 mila euro in macchinari per la pulizia della spiaggia. Io voglio continuare a garantire qualità: i prezzi aumentano a casa di tutti e dobbiamo adeguarci, ma senza penalizzare nessuno».
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