La sfida è tutt’altro che banale: portare in scena La metamorfosi di Kafka senza rappresentare il racconto ma cercando di dar corpo agli interrogativi esistenziali che ne affiorano (era poi questo l’intento dell’autore). Ebbene, la compagnia Città di Ebla ha trovato la sua «risposta» e la metterà in pratica martedì 19, alle 21, al Ridotto del teatro Masini di Faenza. Nella Metamorfosi diretta da Claudio Angelini, il Gregor Samsa kafkiano è una sorta di un uomo d’affari che, al rientro da un viaggio, desidera solo un bagno caldo. Ma in quella stanza lo aspetta una trasformazione, inevitabile, dalla quale anche lo spettatore non può sottrarsi. «Della Metafmorfosi non complisce tanto la trama – dice il regista di Città di Ebla –, ma il fatto che quel racconto parla di noi. Siamo corpi in continua trasformazione, in un divenire incessante. Sentirsi spaventati dalla propria disumana umanità, sentire il corpo che bolle come un’officina surriscaldata. Divenire animale, coltivare la mosca, la blatta che è in noi invece di inseguire le figure materne e paterne come la psicanalisi ci suggerisce. Non c’è nulla di psicanalitico. Ci sono corpi divenuti animali ora».
Ingresso 15 euro, con riduzione a 12 (attraverso il coupon che trovate su setteserequi). Info 0546/21306.