Boris Pesci (Astra): «Eliminiamo i rifiuti nei campi con la nostra ‘Agricoltura circolare’»
«In un momento in cui si parla molto di economia circolare, noi abbiamo finalizzato un progetto su cui lavoriamo da tempo per ridurre a zero i rifiuti dei nostri campi». Boris Pesci, direttore generale di Astra, presenta così «Agricoltura circolare», il progetto che vuole offrire servizi a 360° agli imprenditori agricoli per il recupero di tutto il materiale eccedente la produzione.
Il consorzio faentino che conta 21 lavoratori e 30 aziende socie nel triangolo Reggio Emilia, Ferrara, Rimini ha infatti lanciato un insieme di servizi per cui offre ammendante e ritira legname di scarto gratuitamente entro 70 chilometri. Oltre il legname da frutteti e vigneti abbattuti, sfalci e potature, Astra recupera e smaltisce tutti i rifiuti derivanti dall’attività agricola: tubi e manichette di irrigazione; teli plastici o di altri materiali; imballaggi e contenitori vuoti di fitofarmaci, prodotti fitosanitari, concimi scaduti; batterie; oli esausti; filtri di olio e gasolio; rifiuti misti da demolizioni; coperture eternit; pali di cemento. Inoltre fornisce servizi di noleggio bagni mobili.
«Molte volte in agricoltura i rifiuti sono smaltiti non correttamente: noi siamo convinti che i rifiuti possano diventare una risorsa e non un inquinante - continua Pesci -. Il progetto si sviluppa soprattutto con due macro aree. La prima è la fornitura gratuita di ammendante entro 70 chilometri: si tratta di uno scarto dell’industria agroalimentare che offre un fango molto ricco di sostanze organiche che è formidabile come ammendante. La seconda macro area parte dall’idea del ciclo della vita: le piante vanno potate e, alla fine del suo ciclo produttivo, c’è l’abbattimento che spesso nei nostri campi si traduce in un falò, magari con benzina, kerosene e qualche pneumatico. Noi ritiriamo gratuitamente nell’arco di 70 km il legno e lo trasformiamo in biomasse, lo possiamo triturare in loco, o portalo nei nostri impianti per la produzione di pellet e cippato».
A collaborare sono alcune aziende socie del consorzio. «Per quanto riguarda la prima parte del progetto, Ecoser fornisce i fanghi palpabili di origine agroalimentare con caratteristiche di ammendante/compost, mentre Recywood recupera il legno - entra nel dettaglio il direttore -. Gli altri materiali vengono recuperati tramite Remaind che può ritirare batterie, fitofarmaci e i suoi contenitori, oli esausti, filtri olio e gasolio, e Recter per lo smaltimento pali cemento, teli di varia natura e uso, tubi e manichette d’irrigazione. Oggi l’agricoltore moderno utilizza anche molto materiale usa e getta che dopo è da smaltire. Noi ci presentiamo come partner affidabile, capace di garantire un servizio a 360°, togliendo ogni pensiero agli imprenditori del settore primario».
«Agricoltura circolare» ha fatto la sua prima uscita a metà marzo alla Fiera dell’Agricoltura di Faenza, mentre nelle prossime settimane si susseguiranno incontri con le associazioni di categoria. Altro appuntamento pubblico è il 19 maggio con un convegno a Lab & Lab di Ravenna.
Christian Fossi
economia@settesere.it