Volley, un'estate da stakanovista per Lavia: "Ma quale fatica, per me è un sogno"
Marco Ortolani
La Nazionale maschile italiana è arrivata a Montpellier, in Francia, dove giovedì ha inaugurato il campionato europeo. La formula è la stessa dell’Europeo femminile, appena concluso, con ben 24 partecipanti, suddivisione delle fasi fra quattro nazioni diverse e finale il 29 settembre a Parigi.
La Consar segue con affetto il proprio pupillo, Daniele Lavia, ancora una volta convocato fra i 14 azzurri, in un ‘estate di volley che, per lui, non ha conosciuto sosta. La voce del talentino (per età)-talentone (per altezza e valore) calabrese rimane pacata e riflessiva: «Giocare con la Nazionale è un’emozione speciale e quest’estate è già stata ricchissima di soddisfazioni. Ma il nostro percorso non è ancora concluso: adesso ci sono gli Europei e poi andremo a giocare la World Cup in Giappone fino al 15 ottobre».
Si aspettava questa ennesima convocazione azzurra? Ormai lei è diventato indispensabile… «No, macché indispensabile - risponde Lavia con modestia - a questi livelli non si può mai dare niente per scontato. Io ero pronto, ci ho messo tutto l’impegno e poi Chicco (Blengini, ndr) ha fatto le sue scelte ed essere nuovamente convocato mi ha riempito di orgoglio». Sappiamo che probabilmente «il meglio deve ancora venire», ma finora qual è l’highlight che isolerebbe come ricordo indelebile di questa sua estate? «Quella palla da posto2 di Juantorena contro la Serbia che ha chiuso il preolimpico di Bari… ogni tanto me la sogno, è stata un’emozione incredibile, avevamo raggiunto il grande obbiettivo della qualificazione e lo avevamo fatto davanti al nostro pubblico, in un palasport strapieno. C’erano tutte le migliori condizioni per fare una grande partita e noi l’abbiamo fatta». E’ a conoscenza dei buoni risultati delle varie nazionali femminili? «Le seguo solo da tifoso, non ho avuto modo di conoscere personalmente le giocatrici, ma cercheremo di essere all’altezza per quanto riguarda i risultati».
Tantissime partite, lunghissimi viaggi, collegiali: a Ravenna c’è il dubbio che Lavia si possa stancare troppo. Ecco la risposta del diretto interessato: «L’impegno con la Nazionale, ovviamente, è massimale e la mia estate è stata indubbiamente faticosa. Ma qualche pensiero lo dedico anche al club, perché conosco la squadra che è stata allestita e sono voglioso di cominciare anche quel lavoro».
Immaginiamo che Bonitta, nella trattativa dei tempi di riposo dopo la World Cup, sarà stato molto rigoroso: «La World Cup finisce il 15 in Giappone e il campionato comincia il 26. Il tempo non è molto. Immagino che mi spetterà un giorno o poco più, che dovrò sfruttare per scendere a casa, in Calabria, a prendere l’abbigliamento invernale che mi servirà durante il campionato. Almeno questo dovrò riuscire a farlo», sorride Lavia.