Sandro Bassi - Per chi non vuole andare al solito mare, per chi vorrebbe e magari non può, per chi rifugge dalla calca e dall’ansia di «ferie a tutti costi», proponiamo una serie di idee alternative, magari banali o magari troppo spartane ma. comunque sempre meglio che restare a casa a patire la calura
FARE IL BAGNO NEI FIUMI
La soluzione del bagno in mezzo alle trote e ai cavedani invece che tra i pedalò è vecchia come il cucco, ma rispetto a quando i faentini facevano il bagno all’«isola», oggi stagnante e fangosa pozza tra le zanzare proprio alla confluenza tra Lamone e Marzeno, si sono registrati ovvi progressi. Gettonatissimi sono i Gorgoni, nel boscoso greto del Montone fra Bocconi e San Benedetto in Alpe, ma per chi voglia angoli ancora più selvaggi basta partire da quest’ultima località e seguire il sentiero del fondovalle Acquacheta. Anche senza arrivare alle celebri, omonime cascate (due orette a piedi) si trovano pozze, rapide, spiaggette di sassi poco fuori dal paese. Chiaro che più ci si allontana e più l’ambiente si fa suggestivo. Altrimenti c’è sempre la «pescaia» sotto il ponte della Brusìa a Bocconi: acqua fresca e abbondante, rocce sul fiume per prendere il sole ma anche angolini all’ombra di salici e ontani…unico neo, il rischio di affollamenti domenicali. Più tranquilli sono il torrente Campigno, risalibile da Biforco (appena sopra Marradi), il rio Granarolo (affluente del Senio presso Badia di Susinana) e magari l’alta Acerreta, sopra Lutirano. Bellissimo il Lago di Ponte, raggiungibile da Tredozio con 8 km di strada verso il Valico del Tramazzo. Trattandosi di un bacino di acque profonde e fredde, la balneazione è vietata per motivi di sicurezza, ma la cornice di boschi, la vicinanza di un rifugio con ristoro e la presenza di barbecue autorizzati (assai preziosi perché in mancanza di questi la «grigliata selvaggia» è sanzionabile con multe salate) rendono assai appetibile la località. Stesso dicasi per l’unico lago naturale romagnolo, quello dei Pontini, raggiungibile da San Piero in Bagno seguendo per 4 km la strada per Alfero.
UN’ESTATE NEI BOSCHI
Se fa molto, molto caldo, si trova refrigerio a Campigna e magari, prima ancora, all’incantevole Giardino Valbonella, sopra Corniolo (deviando per Premilcuore), che è a quota più bassa ma si salva sempre per la posizione ombreggiata e per la presenza di due favolosi torrenti. Una passeggiata nei sentierini interni è consigliabilissima anche per le ricostruzioni degli habitat naturali appenninici: sono appunto ricostruiti (con intenti didattici e documentari) ma risultano molto gradevoli, con scorci da orto botanico e piante aromatiche, officinali, rare, tutte contrassegnate da cartellini. Se anche a Campigna si boccheggia fate altri 3 km e al Passo della Calla voltate a destra per parcheggiare dopo poco. A sinistra avrete i pratoni della Burraia, con mirtilli e faggi prostrati dai venti perché appena lì sopra c’è la cresta sommitale: siamo a 1500 metri e la ventilazione è assicurata. Se volete, un’ora di cammino sul sentiero di crinale porta al Monte Falco che con i suoi 1658 m è il vero tetto della Romagna. Ci sono anche i pini mughi e le viole di Eugenia, una rarità appenninica. Ma soprattutto c’è aria quasi sempre tersa e panorami a volontà sia sul «nostro» versante che su quello toscano.