Schermistica Lughese, alto gradimento: «La nostra realtà che abbraccia la Bassa»
Ottanta atleti, un maestro di enorme esperienza come l’ex azzurro Guido Marzari, una società modello guidata dal presidente Raffaele Clò e tanti buoni propositi per il presente e naturalmente il futuro. Stiamo parlando della Società Schermistica Lughese, sodalizio che abbraccia idealmente la Bassa Romagna, «perché non abbiamo solo ragazzi di Lugo, ma anche di Fusignano, Sant’Agata sul Santerno, Bagnacavallo e Fusignano, tanto per fare qualche nome», racconta il Maestro.
Marzari, cominciamo dal 2023 appena concluso. Che anno è stato per la vostra società?
«Un anno positivo, perché abbiamo aumentato il numero di chi viene in palestra. Abbiamo avuto un ottimo riscontro innanzitutto dai genitori: sono soddisfatti del clima che si respira, i bambini stanno bene. Il nostro obiettivo non è solo costruire tecnicamente uno schermidore in palestra, ma anche dare benessere ai bambini che ne hanno bisogno. Noi abbiamo una filosofia ben precisa: far crescere i bambini rispettando i tempi di ognuno, senza forzare».
A quali fasce di età vi rivolgete?
«Da noi cominciano quando hanno 6-7 anni, di questa prima fascia di età ne abbiamo una ventina. Poi si arriva fino ai liceali, passando per i ragazzi che frequentano le medie. Il limite di una società come la nostra a Lugo, dove non c’è una sede universitaria, è la scuola superiore. In totale abbiamo 80 atleti, tra i più piccoli e i più grandi. Naturalmente abbiamo ottenuto anche diversi risultati positivi, perché si lavora anche per questo. Il risultato cerco di ottenerlo nella fascia più grande, quando i ragazzi sono cresciuti e chi ha voglia di fare agonismo ha dimostrato di volerlo fare davvero».
Proviamo a entrare nel dettaglio, a proposito di risultati.
«A livello nazionale abbiamo due ragazzi nei primi 15 del ranking. Lo scorso anno la squadra maschile è salita in B2, mentre la femminile ha confermato la B1. Oltre alla crescita, arrivano anche i risultati. In rapporto ai numeri, sono risultati soddisfacenti. In più stiamo aumentando anche l’offerta per la scherma in carrozzina: lo riteniamo un dovere sociale verso chi non ha la stessa abilità di un normodotato. E’ giusto creare un percorso anche per loro».
Chi sono i due ragazzi che si stanno mettendo maggiormente in luce?
«Enrico De Pol, ravennate, quest’anno è arrivato terzo alla prima prova nazionale Under 20. Alla fine della settimana partiremo per una gara di Coppa del mondo a Basilea: ogni nazione può schierare 12 atleti, lui è numero 10 del ranking e quindi ci sarà. Poi abbiamo Francesco Segurini, under 20, 14° nel ranking. Sono le nostre due punte di diamante. A me interessa però molto anche il gruppo».
Oggi la scherma come è radicata a Lugo? E da dove attingete come bacino?
«La Schermistica Lughese si è affiliata al Coni nel 1948. Quindi a Lugo la scherma c’è da sempre. I primi insegnamenti risalgono al 1919, tanto per fare un esempio. Quanto al bacino, andiamo nelle scuole, facciamo pubblicità durante l’estate, ma naturalmente c’è una fortissima concorrenza a partire dal calcio. La scherma è uno sport difficile, richiede attitudine motorie e una grandissima forza mentale, perché devi sempre confrontarti con un avversario, a tu per tu, senza scuse. Non puoi dire che la palla rimbalza male o che il compagno l’ha passata male. Sono stato per 40 anni nello staff della nazionale, mi sono ritirato due anni fa, ho vinto l’oro ad Atlanta da commissario tecnico nella spada. La forza, ma anche il limite dello schermidore, è la mente. E noi cominciamo da lì. Quanto al bacino, i nostri ragazzi sono di Lugo, Massa, Sant’Agata, Bagnacavallo, Fusignano, praticamente tutta la Bassa».
L’obiettivo del 2024?
«Ottenere dei buoni risultati alle finali dei campionati italiani Under 20, confermare la B1 per la spada femminile dopo le vittorie in C2, C1 e B2 in tre anni consecutivi. Poi naturalmente aumentare i numeri facendo crescere i nostri atleti in modo armonico».