Ravenna, tutti i servizi per sostenere le neomamme
La nascita di un figlio, momento meraviglioso e unico nella vita di una donna, rappresenta anche un enorme cambiamento che può portare con sé difficoltà di adattamento e rivelarsi un passaggio molto difficile e critico. Un ruolo estremamente importante in questa fase, che va dalla gravidanza alla nascita del bambino, è svolta non solo dalle persone che fanno parte della quotidianità della gestante, ma anche dai professionisti che l’accompagnano nel corso dei nove mesi e anche dopo. L’ostetrica è una di queste. «Dopo il parto - spiega Sara Zagonari, direttore facente funzioni dell’Unità Operativa Consultori Familiari di Ravenna - tutte le puerpere vengono contattate dalle ostetriche telefonicamente per avere informazioni sulle loro condizioni psico-fisiche e su come è andato il parto. In alcuni casi, specie se le donne sono state sottoposte a taglio cesareo urgente o se durante il parto è stata utilizzata la ventosa, le ostetriche eseguono, da routine, una visita domiciliare».
Può accadere che una donna decida spontaneamente di richiedere una visita domiciliare in caso abbia bisogno di un confronto con le ostetriche. Spesso la richiesta riguarda l’allattamento. «Esiste un servizio - specifica Zagonari - che prevede assistenza all’allattamento con accesso libero dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18. Le puerpere possono avere informazioni sia al telefono, che presentandosi direttamente in consultorio». In caso le difficoltà riguardino più l’aspetto psicologico ed emotivo della mamma, le ostetriche possono decidere di attivare una protocollo specifico: “La procedura - conclude Zagonari - è stata elaborata con l’intento di intercettare forme di disagio psicosociale in gravidanza e nel puerperio e prevede il coinvolgimento dello psicologo e dell’assistente sociale qualora se ne ravveda la necessità».
L’ESEMPIO DEL FORLIVESE
Non è raro, infatti, che la neomamma sviluppi un disagio emozionale di varia entità: «A seconda della gravità - spiega Antonella Liverani, psicoterapeuta e coordinatrice del Percorso Nascita dell’ospedale di Forlì - si interviene o semplicemente con la visita domiciliare dell’ostetrica, o con un intervento psicologico, oppure, se se ne identifica la necessità, con l’intervento di un’intera équipe multidisciplinare. Si tratta, in questo caso, di una progettualità rivolta alla cura e alla presa in carico di tutto il nucleo familiare».
La gravidanza e il periodo post partum possono rappresentare dei fattori di rischio per chi ha familiarità con i disturbi depressivi: «Anche se non c’è un’anamnesi positiva, un insieme di fattori possono far scaturire un disagio emotivo, e non solo la componente fisiologica, ma anche il contesto familiare, le difficoltà economiche e le problematiche di coppia, magari, fino a quel momento rimaste sommerse. Ogni caso va valutato singolarmente e se esistono dei fattori preesistenti, questi vengono evidenziati attraverso uno screening al momento della presa in carico da parte del Consultorio».