Ravenna, i tre anni da sindaco di De Pascale: "Hub portuale, lidi e viabilità le priorità; per il 2021 grande coalizione civica"

Romagna | 28 Giugno 2019 Politica
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Manuel Poletti - "Hub portuale, lidi e viabilità, queste le priorità per cambiare e migliorare Ravenna". Tre anni da sindaco per Michele De Pascale, che guarda già al 2021 e parla apertamente della necessità "di realizzare una grande coalizione civica" (magari con una lista De Pascale, ndr), e che comunque "ora bisogna lavorare sui progetti presentati, per la campagna elettorale ci sarà tempo" ovviamente.
Sindaco De Pascale, quanto la preoccupa lo scenario post voto, che vede la Lega avanzare anche in Emilia Romagna, con la vittoria in Comuni come Ferrara e Forlì?
«Sapevamo che in queste elezioni Europee la Lega poteva andare bene, come poi è successo. Cinque anni fa fu Matteo Renzi a intercettare il consenso degli italiani e a vincere, questa volta è stato Matteo Salvini. A mio parere è stata una scelta sbagliata per tanti motivi, ma i numeri del 26 maggio sono stati chiari. Alle Comunali invece le cose sono andate molto diversamente, solo Forlì e Ferrara sono andate al centrodestra, mentre la grande maggioranza dei Comuni è rimasta al centrosinistra, in alcuni casi con nuovi giovani amministratori, com’è successo a Cesena, con la vittoria di Enzo Lattuca. A Ferrara e Forlì il centrosinistra si è fatto trovare in difficoltà, con i candidati scelti solo negli ultimi mesi».
Le prossime Regionali saranno uno spartiacque decisivo?
«L’azione di governo Bonaccini in questi anni è stata positiva, il candidato del centrosinistra è conosciuto e stimato, quello che manca e che va fatto è saldare i risultati ottenuti in questi cinque anni con la nuova proposta programmatica del presidente. Il piano dovrà essere calato su tutta la società regionale, in ogni provincia, che ha peculiarità molto diverse. Per quanto riguarda la Romagna, bisognerà tener ben presente il rapporto che c’è con il Partito Repubblicano, uscito bene da questa tornata elettorale locale, insieme ad alcune realtà civiche ben radicate».
A livello nazionale la tregua interna al Pd pare già conclusa con la nomina della nuova segreteria. Zingaretti viene definito il «Compagno Boh» dall’Espresso. La sua leadership appare già indebolita...
«Il modello di leadership di Zingaretti è molto diverso da quello che abbiamo conosciuto negli ultimi anni. Nicola questo l’ha detto molto chiaramente durante la campagna delle primarie e al congresso. Non è certo un uomo solo al comando. Io, però, leggo alcuni dati interessanti rispetto a un anno fa: il Pd dopo il 4 marzo era dato per “morto”; alle Europee è lontano dalla Lega, ma è indiscutibilmente l’unico soggetto in campo in grado di costruire un’alternativa diversa. Secondo, a differenza di un anno fa, c’è un elettorato disponibile a votare amministratori del Pd capaci. Dodici mesi fa era difficilissimo allargare il campo, adesso invece qualche passo in avanti è stato compiuto, c’è meno ostilità nei nostri confronti; prima ci amavano o ci odiavano. Il progetto di Zingaretti era resistere alle elezioni Europee e poi iniziare a costruire la vera alternativa di governo al centrodestra. In questo senso, le elezioni Regionali dell’Emilia Romagna rappresenteranno davvero uno spartiacque fondamentale»
A Ravenna lei si è già ricandidato per il 2021, esprimendo la volontà di costruire un’ampia coalizione. La città si può permettere di vivere due anni in campagna elettorale? Lancerà una lista De Pascale?
«Ho dato la mia disponibilità per ricandidarmi anche nel 2021, ma non voglio cominciare ora la campagna elettorale. La mia priorità è finire il lavoro che stiamo facendo a Ravenna e l’arco temporale migliore sono i due mandati, se sarò candidato ufficialmente e rieletto. Rispetto alle altre forme di impegno politico, fare il sindaco non ha confronti, è la massima espressione che una persona appassionata di politica possa vivere. Poi, visto che tante persone mi hanno avvicinato e vogliono impegnarsi per Ravenna, penso che potrò essere lo “strumento” attraverso il quale farlo. Una lista De Pascale? Perché no, certamente la coalizione che voglio costruire per il 2021 sarà molto larga».
Sul progetto Hub portuale i tempi si stanno allungando pericolosamente. I lavori partiranno almeno nel 2020? Terminalisti e investitori avranno ancora pazienza?
«Il Comune sta dando il massimo supporto all’Autorità portuale e dalle notizie che abbiamo il bando dell’Hub dovrebbe uscire entro luglio. E’ un bando molto più complesso nella sua realizzazione che nella sua attuazione, quindi i tempi dei lavori dovrebbero essere confermati nella prima metà del 2020. Ma attenzione: noi siamo partiti da un contesto, tre anni fa, in cui il progetto dell’Hub era fermo, in un clima molto litigioso. Negli ultimi due anni abbiamo imboccato la strada giusta, superando passaggi importanti (Cipe, Fondo europeo, ecc.), quindi, anche se ogni giorno di ritardo per me è odioso, non stiamo buttando via tempo. Il percorso che abbiamo affrontato è stato un po’ più insidioso del previsto, ma l’obiettivo è ormai a portata. Anche per questo, il porto ha visto ritornare importanti investimenti: ci sarà quello di Marcegaglia, oltre ai due grandi gruppi della chimica. Tutto il tessuto imprenditoriale del porto si sta muovendo per essere pronto a questa sfida».
Offshore, la situazione rimane critica per il distretto di Ravenna. Ci sono ancora strade parlamentari per cambiare il «Blocca Trivelle»?
«Ho parlato più volte con il sottosegretario Giorgetti della Lega, non dubito della sua buona fede, ma la verità è che questo tema è stato appaltato alla parte più gretta e ideologica dei 5 Stelle. Siamo davanti a meri calcoli elettorali speculativi, per cui si faranno danni molto ingenti al settore dell’Upstream. Se non cade questo Governo, è altamente improbabile che ci sia un intervento normativo. Il dibattito parlamentare è davvero povero e non c’è competenza. Purtroppo non si tornerà indietro in pochi mesi».
La grande viabilità (E45, Ravegnana, Adriatica) rimane il punto debole della città. Lei cosa può fare concretamente da qui al 2021?
«Ci sono due ordini di problemi. Anzitutto la grande viabilità cittadina, che necessita di una manutenzione straordinaria molto forte, e per questo Anas ha già in pancia 100 milioni di euro stanzianti dal governo Gentiloni per la riqualificazione della Statale 16 e la Classicana. Anas sta facendo le progettazioni, ma deve accelerare sulle realizzazioni. Entro 12 mesi ci deve essere qualche passo avanti, questo è obbligatorio. L’E45 è, invece, un cantiere infinito, ma almeno ci sono i lavori. La battaglia da qui al 2021 è per le varianti sulla statale 16. Dopo Argenta, la parte più urgente su cui intervenire è Mezzano».
La città d’arte invece è il fiore all’occhiello di Ravenna. Il percorso verso Dante 2021 aiuterà ancora di più il flusso di turisti? Pensate a qualche cosa di speciale?
«Il turismo della città d’arte negli ultimi tre anni, anche per le azioni messe in campo dall’amministrazione, ma non soltanto, è cresciuto fra il 5 e il 7%; numeri importanti, vista anche la capacità ricettiva ridotta. Oggi la nostra città si sta inserendo nei circuiti di flussi internazionali, storicamente non era così. In questo contesto, Dante 2021 sarà prima di tutto un grande evento culturale, non sarà certo una fiera. Dal settembre 2020 inizieranno le grandi celebrazioni che dureranno 12 mesi, unite a interventi di restyling di tutta la zona dantesca cittadina, perché rimanga nel tempo».
Sui lidi invece c’è forte preoccupazione, anche sul fronte parcheggi negli stradelli. Medierete?
«I nostri lidi soffrono i trend del turismo balneare, soprattutto di lungo periodo (1 o 2 settimane). Abbiamo fin da subito puntato a valorizzare al massimo l’elemento ambientale e naturalistico. Per questo è nato il grande progetto degli stradelli. La parte di Marina e Punta partirà il prossimo anno, poi proseguiremo con la parte nord e quella sud. Se vogliamo la riqualificazione della nostra spiaggia, dobbiamo cambiare anche il sistema dei parcheggi. Non aboliremo tutta la sosta, ma alleggeriremo drasticamente il carico di veicoli dietro i bagni, raddoppierà il parcheggio scambiatore di Marina e quello del Marchesato, con un potenziamento dei servizi di navetta fra città e lidi. Cercheremo di convincere il più possibile i ravennati che andare al mare con i mezzi pubblici diventerà la scelta migliore, perché più comoda, climatizzata e, a mio parere, facilmente raggiungibile».
Provincia di Romagna, è ancora attuale nel quadro politico di oggi?
«Da parte del Governo non c’è grande chiarezza sul destino delle Province. Lega e 5 Stelle sono molto lontani. La Provincia di Romagna ha senso solo se ci sarà l’elezione diretta, mantenendo però i presidi locali del Tribunale, della Prefettura. Altrimenti non ha senso».
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