Ravenna, Giuseppe Musca condannato a 10 anni per bancarotta fraudolenta
Nel pomeriggio del 24 settembre è arrivata la sentenza di primo grado per il processo che vede alla sbarra l'immobiliarista 68enne Giuseppe Musca, la moglie Susy Ghiselli 49enne e il figlio di Musca, il 38enne Nicola accusati in concorso di bancarotta fraudolenta. La Corte, presieduta dal giudice Milena Zavatti ha ridotto gli anni di pena che erano stati chiesti dai pm Lucrezia Ciriello e Monica Gargiulo la scorsa settimana, condannando Giuseppe Musca a 10 anni e 6 mesi di carcere e a 8 la moglie. Assolto il figlio Nicola. E' stata anche disposta una provvisionale di 6,5 milioni per i curatori fallimentari delle società che, secondo gli inquirenti, la famiglia Musca aveva fatto fallire. L'indagine era partita due anni fa. Secondo la Finanza la famiglia aveva gestito una serie di fusioni, scissioni, cessioni ed aveva fatto fallire diverse società con una distrazione di denaro arrivata a 32 milioni di euro. I filoni investigativi seguiti sono stati due: uno sulla società Arca srl, costituita da Giuseppe Musca che, secondo l'accusa, dopo aver ottenuto 12 milioni di euro da una banca ed aver costruito un hotel della catena Holiday Inn, oggi Grand Hotel Mattei, aveva ceduto le quote e l’amministrazione a dei prestanome senza saldare le fatture alle società costruttrici e senza pagare le rate dei mutui ottenuti dalla banca. Arca era fallita per un "buco" da a 29milioni di euro. Il secondo filone, invece, riguardava la società Romauto srl, operante nella vendita di autovetture che venne, però, utilizzata per transazioni immobiliari con l'arrivo di Giuseppe Musca e poi fallita in soli due anni con insolvenze per 3 milioni.