Ravenna, Checco Zalone al Pala De Andrè con «Amore + Iva» il 4 e 5 dicembre. E vestirà i panni del maestro Muti
«Detesto i superlativi. Genio va benissimo». È questa la sola battuta trapelata dalle prime tappe di «Amore + Iva» che Checco Zalone ha deciso di affidare a una sua nuova «maschera», quella del maestro Riccardo Muti. Che certamente non mancherà dal palco del Pala De André, dove il comico pugliese campione di ogni possibile incasso ( già soul out anche a Ravenna) arriverà domenica 4 e lunedì 5 dicembre.
La prima volta di Zalone a Ravenna arriva a 11 anni dalla tappa bolognese del «Resto Umile Tour» del 24 ottobre 2011 e gli spettacoli dal vivo del comico sono una rarità, specie da quando la sua carriera cinematografica (successiva a quella televisiva) ha decollato facendogli toccare primati di pubblico ineguagliabili. E a Ravenna Zalone porterà sketch completamente inediti tra musica, aneddoti, imitazioni e parodie. Il comico pugliese si trasformerà addirittura in un Vladimir Putin fan accanito dei Ricchi e Poveri e nume tutelare di Putignano, in un Vasco Rossi salutista, in una Cenerentola calabrese doc, ma ci sarà spazio anche per le canzoni-tormentone, per il trapper Ragady che è sempre «poco ricco» e un omaggio a Jannacci, la cui Vincenzina e la fabbrica diventa una «storia di un’influencer senza busta paga».
Per il resto, il titolo dello spettacolo nasce dai Beatles («Un loro brano recita “L’amore che prendi è uguale a quello che dai”: praticamente si tratta dell’Iva») e si parlerà tanto di attualità, a cominciare da quella «signora che mi fermò chiedendomi aiuto - ha spiegato Zalone in conferenza stampa -. Il motivo? Voleva adottare una famiglia ucraina, ma si lamentava del fatto che fossero “rimaste” solo famiglie siriane».