Ravenna, 10 anni di La Ruota magica, la presid. Capasso: «Un’associazione per bimbi speciali»
Elena Nencini
Compie 10 anni l’associazione «La Ruota Magica» nata da un gruppo di mamme con bimbi speciali, una realtà radicata nel territorio che punta a favorire l’integrazione tra i bambini con disabilità e senza. Il progetto «Sabato pomeriggio» - che porta avanti da qualche anno -è rientrato nel 2023 nell’iniziativa del Comune di Ravenna «Adotta un progetto sociale», che vuole mettere in contatto il mondo produttivo con le associazioni di volontariato del territorio. La presidente dell’associazione, Giovanna Capasso, racconta le attività e i progetti in essere.
Come è nata l’associazione?
«E’ nata dieci anni fa da una bambina di nome Sofia che soffriva di una malattia rara e sua madre Rosa aveva dato vita all’associazione per mettere in contatto le mamme di bimbi con disabilità. Sofia è volata in cielo nel luglio del 2022, ma stiamo continuando a portare avanti vari progetti. Lo scopo è di promuovere l’inclusione e l’integrazione tra i bambini e coinvolge direttamente una decina di mamme».
Quali progetti sostenete?
«Il primo si chiama “Separati Insieme” ed ha l’obiettivo di favorire l’integrazione tra bimbi normodotati e piccoli con disabilità. E’ nato dalla necessità, per noi mamme, di ritagliarci qualche ora di tempo libero garantendo comunque ai nostri figli la presenza di personale qualificato in grado di coinvolgerli in piccole attività. Si svolge il sabato pomeriggio al centro L’Isola, con le educatrici delle cooperative sociali de Il Cerchio e de Il Solco - Progetto Crescita, è un progetto partito nel 2019 per garantire alle mamme la possibilità di un momento per farsi i capelli, per prendere un caffè con una amica. Adesso sono 12 i bambini che svolgono laboratori, ascoltano musica, assistono alla lettura di un libro».
L’integrazione fra bambini con disabilità e normodotati è alla base anche di un libro che avete scritto proprio voi mamme.
«Si, si chiama “La magia dello specchio”, una storia a due voci che tratta la disabilità infantile e le complesse storie delle famiglie che si trovano a vivere questa esperienza. Da un lato c’è Stella, bimba normodotata, dall’altra Pietro, bimbo disabile, le cui vicende offrono a bambini e genitori la possibilità di specchiarsi l’uno nell’altro perché le differenze esistono, ma se incontrate, conosciute e messe in comune possono diventare ricchezza da condividere. Per far vedere che la disabilità non contagia e bisogna essere aperti per vedere la disabilità in modo diverso. Con l’aiuto del Comune, abbiamo deciso di donare il libro ai bimbi delle scuole. Chi vorrà potrà ritirarne una copia contattando direttamente l’associazione e le donazioni serviranno a sostenere nuovi progetti».
Per i dieci anni dell’associazione cosa avete organizzato?
«Abbiamo deciso di realizzare delle magliette che ognuno può personalizzare, con una donazione minima di 15 euro riusciamo a sostenere alcuni costi dei nostri progetti. Inoltre domenica 26 maggio al Museo Classis, dalle 10 alle 17, il ricavato della mostra «Come un Pittore..» con le opere realizzate dai bambini dei del nido “Bianca e Bernie” e del nido “Crescere Insieme” verrà devoluto alla nostra associazione».
L’integrazione a scuola di questi bambini è fondamentale?
«Assolutamente si, mio figlio ha 10 anni e frequenta la quarta elementare; è molto fortunato ad avere trovato dei bravi insegnanti, ma anche i genitori degli altri bambini sono molto disponibili. É stata anche affrontata, grazie alla collaborazione con l’Ausl, una lezione con un medico su cosa fare in caso di crisi epilettiche di un compagno. L’unico problema è la rotazione degli insegnanti di sostegno: adesso ne abbiamo uno veramente bravo ma non sappiamo se il prossimo anno sarà lo stesso».