Porto, Sabadini, presidente di Sapir: «Secondo e terzo trimestre 2020 duri, poi supereremo i disagi dei cantieri per l’Hub»
Presidente Sabadini, quanto sta pesando l’emergenza Covid per Sapir? Alcune tipologie merceologiche non si sono fermate, altre come l’argilla invece sì, complicando le cose, giusto?
«Nei primi tre mesi del 2020 siamo stati in linea con le previsioni, mentre siamo preoccupati per il secondo e terzo trimestre, ci sarà certamente un rallentamento. Alcune tipologie merceologiche hanno retto, penso all’agroalimentari, ai ferrosi per il packging alimentare, mentre ci sarà una perdita pesante con il trasporto dell’argilla. Si tratterà di capire a settembre qual è la situazione, in quel momento faremo un’analisi un po’ più centrata».
Il porto di Trieste sembra soffrire molto meno del lockdown. Perché?
«Lo scalo giuliano è il punto di riferimento di tutto l’est europeo, che sta continuando a crescere, quindi è quasi naturale che quel porto risenta meno degli effetti negativi dell’emergenza Covid. Noi forniamo il distretto delle argille, invece, che si è dovuto fermare completamente per quasi due mesi, sull’andamento 2020 questo inciderà molto».
Dato il periodo, attorno al porto vede rischi d’infiltrazioni malavitose?
«Siamo stati fra i primi a fare il Comitato paritetico con i sindacati, abbiamo eseguito alla lettera il protocollo del lockdown. Per quanto riguarda Sapir lavoriamo al sicuro, sappiamo con chi abbiamo a che fare, nella logistica un po’ diversa da quella portuale il pericolo può starci. Noi non abbiamo molta rotazione di fornitori, senza fare troppi allarmismi nell’indotto qualche problema in più può esserci».
Nel mondo portuale ravennate preoccupano anche gli imponenti interventi per il progetto Hub, che partiranno prevedibilmente nel 2021. Lei che messaggio può dare?
«La preoccupazione ci sta tutta ed è giustificata, tenuto conto che ci saranno lavori su banchine e ci saranno draghe in azione nel canale del porto. E’ chiaro che questi sono tutti problemi che dovremo affrontare. All’interno di Sapir abbiamo fatto un po’ di ipotesi e siamo convinti di poter servire i nostri clienti con non troppi disagi. In questi mesi infatti vengono pianificate le agende per i prossimi due anni, quindi è importante organizzarsi già ora per rassicurare i nostri partner. Il clima generale all’interno del porto, tenuto ben presente quello che dovremo affrontare, rimane positivo, dovremo fare uno sforzo “collettivo” per poi avere un’infrastruttura molto più competitivain futuro».
Avete salutato molto positivamente l’attracco della Jolly Vanadio, la più lunga mai arrivata a Ravenna. I «Project cargo» possono essere una nuova via per sviluppo e business?
«E’ certamente un pezzo di business su cui Ravenna può dire la sua in maniera ancor più importante e competitiva rispetto al passato, perché abbiamo spazi ampi e macchinari, grandi gru e banchine lunghe adeguate ad ospitare e allestire questi pezzi. Ci contiamo molto per il futuro». (m.p.)