Motociclismo, il ravennate Tardozzi si racconta: "Il mio Mondiale, da Dovizioso al futuro della Ducati"

Romagna | 01 Dicembre 2018 Sport
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Gabriele Cocchi
Quando in marzo scattò il motomondiale si pensava ad una MotoGp dall’esito incerto per l’assegnazione del titolo ed invece Marc Marquez ha dominato la stagione vincendo il titolo con tre gare di anticipo. Per la Ducati, invece, è stata una stagione condita da sette successi, quattro con Dovizioso (che alla fine ha chiuso secondo in classifica generale) e tre con Lorenzo, ma con la netta sensazione che la moto sia stata competitiva in ogni circuito e che si sarebbe potuto ottenere molto di più. Il team manager ravennate Davide Tardozzi riavvolge il nastro della stagione: «Il bilancio nel complesso è soddisfacente, la moto di cui disponevano Dovizioso e Lorenzo era molto competitiva e dunque siamo più soddisfatti di un anno fa perché ci siamo confermati al secondo posto ma con sette vittorie, cioè una vittoria in più».
Proprio questa grande potenzialità dimostrata in pista dalla Ducati a fronte di una classifica penalizzante porta a pensare che siano stati gettati al vento troppi punti: «Sicuramente hanno pesato i risultati delle prime gare dove Lorenzo non era ancora al top e Dovizioso è purtroppo caduto in due corse ed anche poi l’infortunio che ha fatto saltare alcune corse a Jorge: da parte nostra, nel concepire la nuova moto, si era cercato di portare alcune modifiche tecniche tali da permettere a Jorge di guidare al meglio ma nello stesso tempo che permettessero anche ad Andrea di potere guidare esprimendo le sue caratteristiche. Dovizioso è un pilota completo a cui non manca nulla, deve forse solo riuscire a massimizzare ed a portare a casa più punti possibile quando le cose non girano al meglio. Occorre anche dire che è stato veramente sfortunato quando in queste ultime due annate dove ha dato il meglio si è trovato sulla sua strada un fenomeno come Marquez».
Sicuramente la decisione del divorzio tra Lorenzo e Ducati è stata presa istintivamente e non ponderando tutto: «L’addio di Jorge è stato un vero peccato perché è un grande campione, abbiamo sbagliato sia noi che lui perché qui in Ducati aveva sicuramente trovato una grande famiglia che ha cercato sempre di metterlo nelle migliori condizioni per esprimere il suo potenziale dandogli il tempo per adattarsi alla rossa».
Poi Tardozzi passa agli «oscar» della stagione: «Una nota positiva di questo campionato? Sicuramente il fatto che la moto era stata migliorata e si era dimostrata competitiva su ogni circuito e questo era un bel passo avanti. Non a caso Andrea le sue quattro corse le ha vinte su piste dove lo scorso anno non aveva vinto. Una nota negativa? Il fatto che Andrea, soprattutto nella parte iniziale, non sia riuscito a portare a casa alcuni risultati che poi sono andati a determinare quel gap da Marquez».
Valentino Rossi nonostante l’età anagrafica e nonostante la Yamaha abbia palesato evidenti problemi di competitività ha chiuso terzo in classifica: «Può stupire solo chi non lo conosce, lui è così, ha una capacità fisica ed una determinazione mentale che non hanno eguali, è oltre il limite, nonostante gli anni è semplicemente un bambino che si diverte e che continuerà a divertirsi». 
Quando Rossi lasciò la Honda, con cui dominava, passò alla Yamaha per potere così dimostrare che era lui che faceva la differenza. Lo stesso ragionamento potrebbe farlo Marquez? «E’ un ragionamento che ci può stare e che i campioni di quel livello sicuramente fanno per dimostrare in pieno il loro valore, non conosco però troppo bene a livello psicologico Marquez ma ritengo potrebbe essere la cosa possibile per i motivi che citavo in precedenza». Sette titoli iridati a soli 25 anni per Marquez: può arrivare ad insidiare il record di Agostini? «Lo vedo difficile, ma ritengo ne possa vincere ancora molti e superare quota dieci che significherebbe sorpassare Valentino».
Il vostro storico collaudatore Michele Pirro nel 2019 gareggerà nel CIV e nelle corse di MotoGp del Mugello, Misano e Valencia? «Michele è molto bravo, veloce e dà ottime indicazioni, è il migliore collaudatore al mondo. Sarà ovviamente in pista al Mugello, Misano e Valencia, ma durante la stagione verrà valutato se ci saranno le esigenze per disputare altre gare della MotoGp. Per quanto riguarda il CIV dobbiamo ancora valutare se lo disputerà». Nella prossima stagione la Ducati con Dovizioso e Petrucci che ambizioni avrà? «Quelle di essere competitiva, con Andrea a lottare per vincere nei Gran Premi puntando a giocarsi il titolo perché viene da due anni consecutivi da vicecampione e quindi questo sarà l’obiettivo, mentre Danilo ha tutte le caratteristiche per continuare a crescere e ad emergere puntando a qualche successo».
Quali modifiche sono previste sulla Ducati in vista del prossimo campionato? «La moto si è dimostrata molto competitiva e quindi non ci saranno grandi interventi, si opererà soprattutto con piccole modifiche ed accorgimenti a livello di telaio». Ducati sta prendendo in considerazione l’ipotesi di partecipare alla Moto 3: «Sicuramente è un discorso che ci interessa e che rimane aperto ma servono budget e persone, impossibile esserci nel 2019, poi potrebbe accadere».
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