Marradi, dal 1965 «Il Camino» offre l’autenticità creativa della cucina di confine
Ricacrdo Isola - C’è una firma autentica, a suo modo artistica e creativa, in ogni piatto e in ogni proposta offerta nel ristorante «Il Camino» che dal 1965 offre gusti e approcci di confine tra Toscana e Romagna. Un modo di presentare il gusto che sposa appieno la tradizione ma l’arricchisce con quel prezioso tocco di creatività più contemporanea.
All’ombra degli Appennini, nel borgo che diede i natali al poeta Dino Campana, il ristorante posto lungo la vecchia via del sale, accoglie la propria clientela con un’offerta di cerniera tra culture culinarie. Un locale rustico dall’aspetto, intimo ed evocativo ma sorprendentemente vero, vivo, conviviale. Spazi e atmosfere che richiamano la dimensione domestica e casalinga, la chicca è rappresentata dal camino (utilizzato in inverno) che accoglie al centro della sala principale, e che preannuncia il gusto dell’artigianalità culinaria che qui si prepara. Un’arte coltivata gelosamente in loco e gestita a livello famigliare dalla mamma Rita e dalla figlia Simona in cucina e dal marito di quest’ultima, Mirco, in sala.
Cordialità, competenza e quella dose di frizzante vivacità insaporiscono l’esperienza che si va a degustare a tavola. Un’ottantina i coperti ricavati nelle due stanze adibite a ristorante che in estate aumentano grazie ai 70 posti ottenuti all’esterno.
L’offerta gastronomica ed enologica del Camino è un abbraccio tra la possente tradizione toscana, soprattutto nei tagli della carne e nelle interpretazioni dei vini, e la genuina e rurale Romagna che si rispecchia, con succulenta identità, in ogni portata, soprattutto per quanto riguarda i primi piatti. Dagli antipasti rappresentati dai crostini misti (fegatini, funghi porcini, asparagi) o dalla polentina con cuore di formaggio fuso e tartufo nero si arriva così al tripudio dei primi piatti.
Pasta rigorosamente fatta a mano che spazia dalle forme ripiene (tortelli burro e salvia, cappelletto verde con pummarola fresca, cappelletto rosso con fonduta di formaggi) a quelle più tradizionali come i tagliolini ai funghi porcini. Non mancano incursioni nella cucina «povera» con la densa, ricca e saporita pasta e fagioli.
Imperdibile poi il fritto misto all’italiana, una delle specialità della casa, così come l’agnello alla mediterranea o la tagliata al rosmarino e sale dolce di Cervia. Infine imprescindibile è la chiusura con i dolci, anch’essi fatti a mano, tra cui spicca il «bicchierino», una vera e propria esplosione di gusto i cui ingredienti sono gelosamente tenuti segreti.
Il «Camino», chiuso il mercoledì, offre menù stagionali (castagne, funghi, tartufo, caccia) e menù per pranzi di lavoro a menù fisso (a mezzogiorno).
Al piano primo, sopra il ristorante, è possibile inoltre pernottare grazie alla presenza di alcune stanze presenti nel bed & breakfast «Ca’ Mino».
Per informazioni e prenotazioni (consigliata nei festivi e nei week-end): 055/8045069 oppure mircofanfi@gmail.com.