Lugo, anziana scippata e morta: la Procura chiede 20 anni per l'imputato

Romagna | 17 Ottobre 2018 Cronaca nera
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20 anni. E’ questa la pena che, il pm Monica Gargiulo, al termine della sua requisitoria, lo scorso 17 ottobre, ha chiesto per Hatem Yaakoubi, tunisino 25enne accusato di rapina ed omicidio preterintenzionale per aver scippato e fatto cadere a terra la 78enne Alma Matulli nel settembre 2017. L’anziana morì 4 mesi dopo l'aggressione per le lesioni riportate. La signora era a passeggio con la badante in via Dante quando un uomo, sopraggiunto alle loro spalle, prima le superò di corsa poi tornò indietro e, fingendo di chiedere informazioni sull’ubicazione di una strada, si avvicinò alla Matulli e le strappò la catenina d'oro dal collo, poi la spinse a terra per darsi alla fuga. Grazie alle informazioni raccolte dai testimoni dell'aggressione, le forze dell'ordine rintracciarono l'uomo il giorno seguente e lo portarono in carcere. Il 25enne si è sempre professato innocente.

Nella sua requisitoria, il pm ha spiegato come la consulenza tecnica disposta per accertare il nesso tra il decesso dell’anziana e la caduta dopo la rapina, sia stato ampiamente dimostrato. «Si è trattato di una rapina, non di furto con strappo poiché, quando l’aggressore ha spinto l’anziana a terra le aveva già preso la catenina dunque non è stata una caduta accidentale, ma voluta per guadagnarsi la fuga». Il pm ha, inoltre, sottolineato l’inattendibilità dei testi sentiti in aula e che dovevano confermare l’alibi dell’imputato che ha sempre sostenuto che al momento dei fatti si trovava in un bar in centro città. Questi hanno indicato nel tunisino 24enne Asfour Mouchcine il vero autore dello scippo. «Sono emerse diverse contraddizioni che hanno minato le loro dichiarazioni, alcune false, calunniose ed imbarazzanti. Il confronto tra le loro testimonianze e gli accertamenti li hanno smentiti e se da un lato nessuno ha dichiarato che Yaakoubi si trovasse altrove quel pomeriggio, dall’altro la badante che era a passeggio con la vittima ha riconosciuto per ben tre volte l’imputato come autore del reato: non solo dalle foto segnaletiche, ma anche in aula- ha spiegato il pm-. Inoltre la signora ha sempre dichiarato che l’aggressore era parecchio più alto di lei che è un metro e 65: Yaakoubi è 1,92 mentre Mouchcine è 1,75». Il 25 ottobre le repliche e la sentenza.
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