Lo sport "trasloca" sui social con raccolte fondi, appelli e contest: ecco come i club sfidano il Coronavirus

Romagna | 20 Marzo 2020 Sport
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C’è chi si mobilita sui social, c’è chi lancia contest rivolti ai bambini del settore giovanile, c’è chi condivide iban per sottoscrizioni e c’è chi lancia raccolte fondi. In queste durissime settimane di emergenza sanitaria legata al Coronavirus, pur non scendendo in campo, le squadre di Ravenna e Faenza (società e giocatori) si stanno in qualche modo mobilitando. Vediamo come. 

BASKET
Il Basket Ravenna per il momento non si ferma e sfrutta ogni momento utile per tenere in forma i propri giocatori nei limiti del possibile. La società ha ideato un protocollo per permettere agli atleti di allenarsi al palazzetto un’ora al giorno, con lavoro individuale sul campo e in sala pesi e igienizzazione dei palloni e degli attrezzi prima e dopo l’utilizzo secondo le norme previste dal decreto legge. I due americani Thomas e Potts però, preoccupati per la situazione, hanno preferito raggiungere le proprie famiglie negli Stati Uniti. Per loro il rientro previsto era stato fissato inizialmente per il 23 marzo, ma è quasi sicuro che slitterà a data da destinarsi. Ad ogni modo la società si è cautelata con una scrittura formale nella quale sottolinea che ogni eventuale ritardo sarà da considerare responsabilità dei due atleti e varrà come risoluzione del contratto. Tutto fermo in casa Rekico per quello che riguarda la prima squadra, con gli uffici della sede chiusi almeno fino al 3 aprile, salvo prolungamenti, e l’attività sospesa, con i giocatori lasciati liberi di tornare presso le loro residenze. Il feeling comune, in seno al sodalizio neroverde, è che difficilmente la stagione agonistica potrà concludersi. A maggior ragione l’attività giovanile è bloccata a tempo indeterminato, ma a livello social si segnala una simpatica iniziativa, denominata «io gioco a basket… in casa», che richiama l’hashtag diffuso a livello nazionale #iorestoacasa. I tesserati della Raggisolaris Academy sono stati invitati, ai fini di questo contest, a mandare un filmato in cui si mostrano mentre si divertono con la loro grande passione, pur se costretti tra quattro mura. E così, dallo scorso 13 marzo, i profili Facebook e Instagram ufficiali dell’Academy si sono riempiti con decine di video di spiccata umanità, tra canestrini infilati in cucina, mentre le mamme spadellano, a tentativi di distruzione di suppellettili, a cesti di fortuna improvvisati con ogni mezzo, a schiacciate in slow motion, con tanto di effetti speciali, fino ad emozionanti uno contro uno in spazi ristretti nel cortile. Una maniera tenera per mantenere in contatto la comunità del vivaio faentino, e darsi coraggio in attesa che l’emergenza si chiuda, e che un giorno tutto andrà bene. Nessuna iniziativa promossa dal Faenza Basket Project sulle sue due pagine Facebook, quella relativa alla serie A2 femminile e quella in cui si parla dell’attività giovanile e delle squadre di Promozione maschile e di serie C femminile. L’ultimo post (identico in entrambe) risale alle ore 22 di martedì 10 marzo ed è una foto con un canestro e le frasi «io faccio canestro io #restoacasa perché amo #faresquadra».

CALCIO
Per colmare il vuoto tangibile lasciato dallo stop dei campionati, il Ravenna ha deciso di lanciare un’iniziativa per coinvolgere i suoi piccoli tifosi e allo stesso tempo inviare un messaggio formativo. I ragazzi possono disegnare la fascia da capitano che vorrebbero indossare e condividerla sui social giallorossi con l’hashtag #IlCapitanoSonoIo. L’idea è che i giovani supporters indossino virtualmente la fascia e che siano loro a guidare la propria squadra, la famiglia in questo caso, al rispetto delle regole. Quando la situazione si sarà normalizzata, le fasce più apprezzate saranno realizzate ed utilizzate dal capitano bizantino durante i match di campionato. I piccoli artisti potranno poi andare per un giorno ad allenarsi con la prima squadra e conoscere i loro beniamini. Passando dai social al sociale, il Ravenna FC ha aderito alla raccolta fondi organizzata da alcuni cittadini a favore dell’Ospedale Santa Maria delle Croci. Un contributo per agevolare l’acquisto di dispositivi sanitari o strumenti che in questo periodo possono rivelarsi di importanza focale. Anche fuori dai rettangoli verde della Promozione ci si organizza per alleggerire il tempo. Il Faenza ha lanciato la prima challenge sulla sua pagina Instagram, richiamando i propri tesserati a postare una foto in divisa biancazzurra o comunque con vestiario di rappresentanza. Molto simpatica l’iniziativa del Massa, che dall’inizio della “quarantena calcistica” pubblica alcuni post al giorno con foto inviate dai genitori dei bambini della scuola calcio e dei pulcini con il cartellone dell’arcobaleno e la scritta “Andrà tutto bene”.

VOLLEY
Luca Casadio, nella sua qualità di presidente della Consar e di affermato medico, ha parlato chiaro sin da lunedì scorso: «Ci fermiamo qui», ha detto ai suoi giocatori e al suo staff. La deroga concessa per l’attività professionistica non è stata utilizzata. «I giocatori - ha scritto Casadio nel comunicato ufficiale - rimangono a rischio per la possibilità di trasmettersi il contagio attraverso il sudore e soprattutto nei contatti con il pallone, che è un rilevante trasmettitore del virus, in aggiunta al fatto che il Pala Costa non ha una ventilazione adeguata». Tutti a casa, quindi. Con una scheda di «mantenimento personale» curata dal preparatore atletico. «Ciascuno di noi - afferma Daniele Lavia - fa quello che può nella realtà in cui si ritrova. Ad esempio noi, che risiediamo a Lido Adriano, possiamo fare un po’ di corsa e qualche esercizio di pesistica. Niente a che vedere con i normali standard di un nostro allenamento». L’abbandono degli allenamenti e della socialità ad essi connessa ha scatenato mille forme di socialità virtuale. Ma il gruppo Consar non ne ha fatto affidamento più di tanto: «Abbiamo fatto una web-conference - illustra Lavia - per rimanere uniti e ricordarci che siamo un gruppo. Ma, al momento, è rimasta l’unica. Colloquiamo fra di noi attraverso i social e partecipiamo di buon grado alle iniziative che gli organi di informazione lanciano sul web per tenere informati i nostri tifosi. In particolare è molto attivo il giornalista Rai, Maurizio Colantoni, con il quale abbiamo avuto un recente contatto. Ma la mia attività principale, sul web, è diventata quella legata ai miei studi». L’iniziativa web più meritoria è stata quella intrapresa dalla società per la raccolta di fondi in favore della Pubblica Assistenza. In questo momento di emergenza, anche una parola buona degli sportivi può servire per potenziare un servizio essenziale per la nostra comunità. Le ragazze dell’Olimpia Teodora, invece, hanno resistito una settimana di più. In un Pala Costa blindato e protetto come un rifugio, Bacchi e compagne si sono ritrovate fino a venerdì scorso, poi è arrivato il rompete le righe. Tutte le ragazze sono rimaste a Ravenna. Nessun programma specifico, ma la raccomandazione - quasi ovvia - di fare tutto quello che è possibile per salvaguardare i fisici dallo scadimento completo della condizione. «Per il momento non abbiamo specifici appuntamenti web - commenta la palleggiatrice Poggi - se la sosta sarà di una sola settimana non sarà necessario crearne. Io e le altre studentesse utilizziamo il web soprattutto per rimanere in collegamento con la scuola e seguire le lezioni». 
(testi di Ilja Arcozzi, Luca Del Favero, Marco Ortolani, Stefano Pece, Lorenzo Pelliconi e Valerio Roila)
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