IL CASTORO | Ceff: l’autonomia attraverso il lavoro

 Alexandra Garmaliuc
Ceff, acronimo di cooperativa educativa famiglie faentine, è una coop sociale, cioè un ente privato che si occupa di dare lavoro alle persone e di offrire loro servizi. In particolar modo, essa permette alle persone con disabilità o fragilità di fare un percorso di autonomia.
Generalmente le cooperative si dividono in due tipologie: A e B. Le cooperative di tipo A offrono vari servizi: educativi, di doposcuola o di assistenza. Le cooperative B, invece, si occupano dei settori produttivi veri e propri, quindi di quei mestieri che coinvolgono lavoratori anche con disabilità e svantaggi. La Ceff è sia A che B ed esiste nel territorio di Faenza dalla seconda metà degli anni ’70. Attualmente il personale è composto da circa 90 dipendenti.
Marcella Montesano lavora alla Ceff dal 2020 ed è una psicologa. Si occupa dei cosiddetti «percorsi lavoro», ovvero si prende cura delle persone che sono inserite, sia in formazione che come dipendenti e che hanno una fragilità. È inoltre la referente per gli stage scolastici e i tirocini formativi. Collabora con altri colleghi per dare supporto a individui che hanno sì capacità, ma anche difficoltà, quindi svolge attività di sostegno e organizza progetti. Il suo è un lavoro soprattutto di relazione e di ideazione. È un compito che richiede una rete, collaborazioni con realtà del territorio, come i servizi sociali, il centro di salute mentale e il Sert.
La Ceff ha dei settori chiamati «unità operative»: un centro stampa digitale, dove si fanno attività di scansione, rinomina, rilegatura dei documenti; due officine, di cui una di assemblaggio e una con delle macchine per la lavorazione del ferro; servizi per il verde e di pulizia. In questi settori il lavoro viene fornito sia dal Comune, ad esempio vengono svolte pulizie negli uffici del municipio, sia dalle aziende del territorio. In alcune officine realizzano tapparelle, assemblando elementi forniti dalla Stafer. Infine il prodotto lavorato torna in azienda.
La Ceff organizza anche tirocini, attività di alternanza scuola-lavoro, stages e in generale progetti in cui si fa formazione lavorando. Ha un centro socio-occupazionale, Il sentiero, dove sono inseriti utenti con disabilità mentale o fisica medio-lieve e disturbi dello spettro autistico, i quali seguono un progetto educativo personalizzato, che prevede una serie di attività di socializzazione, educative e occupazionali: lavori veri e propri, svolti dai ragazzi con la supervisione degli educatori. Il lavoro ha uno scopo didattico: si imparano le regole, si sta insieme agli altri, con orari da rispettare e con obiettivi da raggiungere.
La cooperativa può contare anche sul Laboratorio integrato, un centro a valenza occupazionale, dove i ragazzi rivestono un ruolo lavorativo dentro un’officina. Un altro progetto è il Palazzo Borghesi, chiamato così dal nome del palazzo che ha sede in via Tonducci 4. Lì ci sono degli appartamenti, di proprietà del Comune, dove le persone disabili imparano alcune abilità legate alla vita quotidiana e indipendente: contare i soldi, preparare da mangiare, fare la spesa, organizzarsi per le uscite, pensare a dove trovare ciò che occorre, quanti soldi servono, come socializzare. Questo viene fatto individualmente o a piccoli gruppi, anche con uscite strutturate ogni mese.
Una realtà nata da poco è Le botteghe, in via Pistocchi 10. Ceff, in collaborazione con il Crd (Centro di ragazzi con disabilità) ha creato un’impresa sociale con un punto vendita, dove si possono comprare prodotti del territorio ed ecosolidali. L’obiettivo finale è di incentivare le autonomie personali, facendole crescere, tanto da consentire a qualcuno di andare a vivere da solo.