I ragazzi del liceo di Faenza: "Fateci tornare in classe a settembre"

Diciotto anni, studentessa del liceo classico di Faenza, Anna Balducci (nella foto realizzata da Aula 21 è insieme alla professoressa Gloria Ghetti) è indecisa se, da febbraio a questa parte, le siano mancati più i compagni o i prof: «Forse entrambi, per me la scuola non è solo dove si apprendono nozioni, è il luogo che ti motiva ad alzarti la mattina, quello dove vivo la socialità e divento grande». In questo senso, la sua speranza è che a settembre anche tutti gli studenti degli istituti superiori possano essere in classe: «Ho scritto un articolo per “Il Castoro”, il giornale del liceo, sugli svantaggi della Dad, in particolare sul fatto che il venir meno della scuola fisica abbia fatto venir meno anche le relazioni. Pensare che possa essere utilizzata anche nel prossimo anno scolastico mi fa letteralmente rabbrividire: preferisco di gran lunga andare a scuola con tutte le precauzioni del caso». Anna era alla manifestazione del 25 giugno in piazza a Faenza: «La voce di noi studenti è importante. Nel 2021 avrò la maturità, spero di non dover passare i momenti che hanno vissuto i ragazzi che hanno finito le superiori quest’anno, in bilico fino all’ultimo su come sarebbe stato l’esame». Dalla stessa scuola viene il pensiero di Jacopo Guerra, studente di prima, anche lui presente all’ultima manifestazione, dove ha preso la parola: «La scuola va vissuta in classe, fuori da lì mancano le emozioni. Ho fatto la quarta ginnasio a metà, da un giorno all’altro mi sono ritrovato davanti a uno schermo, senza più quelle dinamiche che, nel bene e nel male, fanno la scuola vera: dal riuscire a seguire bene una lezione al condividere le giornate con i compagni, fino a chiedere di andare in bagno solo perché quel giorno ti stai annoiando ad ascoltare l’insegnante. Spero davvero, a settembre, di essere in classe. Serviranno protezioni e distanziamento? Ci faremo l’abitudine. Sempre meglio che rimanere davanti a un computer, dove non si impara certo a stare al mondo». (s.manz.)