Riccardo Isola - «Il tempo dei finanziamenti a pioggia è finito. Come Fondazione Banca del Monte e Cassa di Risparmio Faenza lo abbiamo compreso già da diversi anni cambiando strategie e obiettivi di erogazione dei contributi alla comunità. Un aiuto che non viene certo a mancare, ma che cambia e cambierà sempre di più puntando su progetti, network e sostegno all’imprenditorialità, soprattutto giovanile». Queste le parole della Presidente della Fondazione, con sede in via San Giovanni Bosco, Giulia Ruta, nell’illustrare lo stato dell’arte dell’azione di sostegno finanziario ed economico che l’ente ha tenuto nell’anno 2018 e terrà anche nel prossimo futuro.
«Il monte risorse si è ridotto nel corso degli anni – sottolinea – anche perché è venuto a mancare il supporto riveniente dai dividendi della partecipazione bancaria detenuta, già in passato il maggior provento della Fondazione. E’ vero – prosegue – che oggi Crédit Agricole Italia ci supporta sostenendo e finanziando diversi progetti, ma gli sforzi e gli impegni del passato non sono più realizzabili» per quanto concerne i numeri, il bilancio dell’esercizio 2018 ha chiuso con un avanzo di complessivi 144.419 euro interamente ripartito per incrementare il patrimonio (oggi a quota 11.164.183 euro), il fondo per il volontariato e i fondi per l’attività d’istituto. I fondi e le risorse a garanzia dell’attività e degli impegni della Fondazione sono invece pari a 507.072 euro.
«Nel 2018 e lo faremo anche nel 2019 – ci tiene a sottolineare la Presidente – abbiamo voluto sostenere il territorio, consolidando il percorso verso un ruolo non di mero erogatore, ma di soggetto sempre più attivo nella realizzazione di progetti tramite il prevalente utilizzo del proprio know-how, della propria rete relazionale e del proprio patrimonio immobiliare strumentale, per farci promotori – aggiunge - di crescita, sviluppo e innovazione a favore della comunità, con particolare riferimento alle giovani generazioni». Sempre in tema di dati «le erogazioni deliberate arrivano a 191.997 euro che hanno permesso il consolidamento della nostra mission progettuale focalizzata sui temi dell’educazione, istruzione e formazione, sviluppo del capitale umano, delle opportunità per i giovani e della loro capacità di farsi attori di crescita e di cambiamento, senza mai tralasciare il sostegno e il supporto agli altri settori rilevanti». Tra questi ambiti c’è sicuramente il Contamination Lab, «strumento strategico e attuativo al tempo stesso – ricorda la Ruta - attraverso cui la Fondazione si fa agente di innovazione: connessione, creatività, competenze e sviluppo per il territorio, privilegiando l’azione sulla qualità del capitale umano e i giovani». Altri ambiti sono i Poderi del Monte (in particolare San Bernardino), anima green ed estiva del Contamination Lab «animati da giugno a settembre con un programma di eventi, attività e incontri organizzati per accendere un riflettore su quei luoghi come occasione di aggregazione, sperimentazione, formazione e immaginazione, orientati all’innovazione sociale e sostenibilità ambientale».
Non sono mancati approcci più sociali come il sostegno a iniziative e progetti proposti da soggetti terzi tramite il «Bando Scuola» con il quale si sono supportati 17 progetti sui temi cultura d’impresa, lettura, inclusione e dotazioni tecnologiche, il sostegno al Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, all’Università di Bologna per il progetto «Investi Giovani» e per il Master in Materiali compositi di Faenza. Infine c’è stato il sostegno all’Unione della Romagna faentina, in collaborazione con Romagna Tech e, «sul fronte del welfare – conclude - la Fondazione ha attivamente collaborato alla raccolta fondi per l’acquisto di una nuova colonna laparoscopica 4K ultraHd donata alla Chirurgia generale dell’Ospedale per gli Infermi di Faenza».