Faenza, Mirta Morigi da Ankara: «Il fascino delle cose "vecchie, ma vecchie vecchie"»
Lo scorso 18 maggio al Museo delle Civiltà Anatoliche di Ankara, in Turchia, la ceramista faentina Mirta Morigi ha presentato alcuni suoi pezzi in un'importante mostra internazione di opere in ceramica blu e bianca, insieme ad altri 60 artisti provenienti da Italia, Paesi Bassi e Turchia.
Il viaggio in Turchia è stato foriero di una serie di riflessioni della ceramista che condividiamo volentieri, per la freschezza dello sguardo e la portata per molti versi storica, oltre che di sicuro internazionale, delle considerazioni.
«Ogni viaggio è una scoperta - scrive Mirta Morigi - e offre l’opportunità di vedere cose nuove, ma in questo caso ciò che mi ha maggiormente colpita sono le vecchie, ma vecchie, vecchie, vecchie di millenni 3000, 6000, 9000 anni, naturalmente prima di Cristo. Ankara è la capitale della Turchia nella regione dell' Anatolia. Il museo che costudisce le vestigia di questa civilta è il luogo dove abbiamo avuto il privilegio di esporre le ceramiche. Così ho avuto L'oportunità di vedere bene la preziosa collezione che li è custudità. Un gran numerodi tavolette Sumere incise con le scritte cuneiformi, (che mi chiedo come siano riusciti ad interpretare), sono piccole tavolette di terracotta di varie misure anche meno di 10 cm o più,alcune sono dentro a una custodia anch'essa di terracotta dove erano conservate come documenti preziosi.Parlano di contratti di ogni tipo, di vendite di beni,di matrimoni e lasciti e divorzi, insomma tutto ciò che una società evoluta ha bisogno di documentare ed è come se fossero state scritte oggi. Abbiamo imparato a scuola che il primo documento scritto era una tavoletta di terracotta ma la narrazione va oltre alle tavolette con i caratteri incisi, il racconto avviene attraverso gli oggetti i vasi i piatti le anfore e ci fa capire il livello di evoluzione di cultura di questi popoli, e questa è la magia della ceramica. L'uomo ha lasciato nell'argilla il grande racconto di chi era e come viveva, noi che facciamo questo mestiere vecchio come i denti dei mammut, ci sentiamo coinvolti e la mia commozione è stata incontrollabile di fronte tutte quelle meravigliose testimonianze. Un altra meraviglia di questo Museo sta nella quantità di Dee-Madri piccole, formose e prosperose figure femminili, molto più definite nelle loro rotondità di ciò che avevo visto fino ad ora in altri musei del mediterraneo, luogo dove per millenni la figura sacra celebrata era l'esaltazione del femminile. La mostra "Blue White" fa parte di un progetto biennale di cui questa è la seconda edizione, è stata organizzata dalla dirigente e dai docenti dall' Università Hacettepe di Ankara Dipartimento Ceramica and Fine Art . Candan Terwel e da tutti i docenti che hanno visto in questo evento un apertura con possibilità di scambi. Abbiamo visitato il Dipartimento ceramico che è stato aperto nel 1983. Vi è anche custodito un museo dedicato a quella che è stata la docente più importante di questa scuola si era formata in Italia tra Firenze e Faenza e nel 1961 aveva vinto un premio al concorso internazionale della ceramica di Faenza. C’è sempre il modo di sentirsi molto emozionati perché il nome della nostra piccola città è conosciuto al mondo Col binomio Faenza-Faience e dobbiamo essere grati a chi ci ha preceduto per questo dono di incommensurabile valore».