L’enoturismo finalmente ha una legge e una regolamentazione ad hoc. Il governo, sul nire del 2017, ha infatti inserito nella legge di Bilancio un’importante novità che cerca di mettere ordine ad un settore in forte crescita ma che ancora non aveva una legislazione adeguata. Di fatto, oggi, le cantine e le aziende produttrici di vino potranno fatturare anche le visite in cantina, i pacchetti enoturistici, le degustazioni e le sempre più richieste vendemmie esperienziali o erte ai visitatori.
Con questo quadro normativo nuovo le cantine potranno così godere di alcune regole che già vengono applicate per gli agriturismi. In sostanza per i soggetti che vogliono abbracciare questa possibilità si dovranno rispettare alcune regole semplici ma tanto attese.
Dopo aver presentato al proprio comune la Scia di inizio l’azienda dovrà rispettare il «Decreto del fare» (Governo Letta) che normalizzava le degustazioni in azienda senza però poterle mettere a bilancio come vendita. Alle attività che aderiranno a questa impostazione saranno così applicate le disposizioni scali sull’agriturismo, mentre per quanto riguarda il regime forfettario dell’Iva sarà applicato ai produttori agricoli operanti nell’ambito di un’azienda agricola. Inoltre sarà possibile stipulare un’assicurazione valida nel momento stesso della degustazione.
Si tratta di una piccola grande rivoluzione per un comparto che a livello nazionale vale oltre 2,5 miliardi di euro all’anno e che gioco forza ora non potrà che crescere ancora. Soddisfatto il commento del presidente del Movimento turismo del vino (Mtv), Carlo Pietrasanta che sottolinea come questa introduzione normativa «è il coronamento di 25 anni di attività del nostro movimento. Da oggi l’enoturismo è adulto e si apre un nuovo grande lavoro da fare coinvolgendo il più possibile tutta la liera in un’ottica di sviluppo in favore dei territori vitivinicoli».
In Romagna l’enoturismo ricopre un ruolo importante. Le centinaia di aziende, cantine e agriturismi che producono vino potranno finalmente trovare nuovi, trasparenti e implementari metodi di promozione.
A Faenza la notizia dell’approvazione della legge sull’enoturismo viene salutata positivamente da tutti gli stakeholders. Per il presidente dell’Associazione «Torre di Oriolo» Mauro Altini «non possiamo che essere molto soddisfatti di questa legge che di fatto va a riempire un vuoto normativo. Da anni le nostre aziende aprono le porte delle cantine agli appassionati, ai curiosi, ai winelover e a chiunque abbia la curiosità di conoscere le nostre storie, le nostre vigne e quindi degustare i nostri vini». Sempre per Altini «esprimendo soddisfazione credo di poterlo fare a nome delle nove cantine e 2 agriturismi che operano nel comprensorio all’ombra della Torre di Oriolo. In questo modo - prosegue - ai nostri visitatori, migliaia ogni anno, potremmo dare esperienzialità diretta con la tranquillità assoluta di poter operare all’interno di regole chiare e precise».