Faenza, Benedetta Bentini del CineDream analizza il grande ritorno al cinema di quest'anno

Romagna | 30 Gennaio 2024 Cultura
faenza-benedetta-bentini-del-cinedream-analizza-il-grande-ritorno-al-cinema-di-questanno
Federico Savini
«Il ritorno al cinema quest’anno c’è stato, netto, e a partire da luglio, quando era decisamente inaspettato». Non ha dubbi Benedetta Bentini, responabile del CineDream di Faenza, a «consuntivo» di un’annata veramente anomala, in positivo, per la situazione delle sale cinematografiche, settore che come noto è stato duramente colpito dalla pandemia e affronta da tempo le difficoltà strutturali causare dall’offerta della tv in streaming. Eppure, nell’anno di Barbie, C’è ancora domani e Il ragazzo e l’airone - che per i romagnoli è stato anche l’anno dell’alluvione, per non farsi mancar niente… -, i sorrisi non sono mancati, insieme ad affollamenti che non si vedevano da tempo, anche nei cinema, tornati a farsi in qualche modo «termometro» delle evoluzioni di cultura e società. «In luglio, grazie a Barbie, abbiamo visto file degne del periodo natalizio - racconta Benedetta Bentini -, non era mai successo. E per quanto Barbie avesse un chiaro potenziale commerciale, nessuno si aspettava un risultato simile».
Anche più sorprendente di Barbie è stato il caso di C’è ancora domani. È possibile leggere una qualche tendenza dietro a questi successi?
«La tendenza generale, dai multisala lo vediamo bene, è che la gente non viene da noi “per andare al cinema” e una volta sul posto decide cosa vedere. Le persone vengono con già un film in mente. Non è una banalità, una volta si usciva principalmente “per andare al cinema”, quindi se c’è una tendenza è che il passaparola conta. E ovviamente conta tanto il film, infatti insieme ai successi clamorosi ci sono film che passano letteralmente inosservati e altri che vanno peggio del previsto. Nel caso di Barbie e di C’è ancora domani parliamo di film che, a prescindere dai gusti, hanno intercettato temi importanti del nostro presente. In particolare il film della Cortellesi è uscito nei giorni del terribile femminicidio Cecchettin e questo gli ha dato visibilità. La qualità ha fatto il resto».
In compenso il filone supereroistico sembra in affanno…
«I film della Marvel o simili fanno sempre tanto incasso ma indubbiamente qualche cosa si è spezzato nel rapporto con il pubblico. A parte Spiderman, che va sempre fortissimo grazie alla forza iconica proprio del personaggio, con Avengers Endgame si è davvero chiuso un ciclo. Paradossalmente quel film è stato talmente perfetto come chiusura dei mille capitoli aperti dalla precedente ventina di film Marvel che per loro è difficile ritrovare quella freschezza».
Altri film che raccontano l’anno cinematografico dal punto di viste delle performance economiche?
«Abbiamo tanti casi. L’ultimo notevole è Il ragazzo e l’airone di Miyazaki, film di animazione teoricamente di nicchia che però ha portato al cinema anche tantissimi adulti, cosa che con Disney non accade. Il culto per un regista come Miyazaki evidentemente si è allargato fino a numero impensabili qualche anno fa. Poi, nel circuito d’essai che per un fatto di logiche e scelte distributive non ha riguardato il CineDream, sono andati benissimo i film di Ken Loach, di Aki Kaurismaki e di Wim Wenders, bellissimi segnali».
Chi, invece, è andato male?
«Al netto del caso-Cortellesi, il cinema italiano si conferma in difficoltà. Film importanti come Comandante e Io capitano hanno raccolto meno di quanto si sperava, e lo stesso vale ad esempio per 50 km all’ora, con Accordi e De Luigi, che in Romagna a dire il vero ha riempito le sale, ma altrove non ha funzionato. Anche un blockbuster internazionale come Ferrari ha deluso le aspettative, calamitando molto gente praticamente solo nell’area di Maranello».
Il successo di un film di 3 ore come Oppenheimer?
«In questo caso credo siano in ballo due fattori. Quello della lunghezza viene in qualche modo dalle serie tv, che hanno abituato il pubblico e una maggiore dilatazione delle trame e questo comporta maggiore libertà per i registi. Nel caso in questione, poi, parliamo di un film davvero bellissimo, e di un regista che ha coltivato il suo pubblico. Resta impossibile individuare una vera tendenza, comunque, perché anche Killers of the Flower Moon di Scorsese ha queste caratteristiche, ma ha incassato molto meno».
I film più attesi dei prossimi mesi?
«Al primo posto c’è di sicuro il secondo capitolo di Dune di Villeneuve, in uscita a fine febbraio. Poi arriveranno i nuovi Ghostbusters e Kung-Fu Panda, ma in generale per qualche vedremo le ricadute concrete dello sciopero degli sceneggiatori di Hollywood, con una dilatazione delle uscite almeno fino a primavera inoltrata».
Compila questo modulo per scrivere un commento
Nome:
Commento:
Settesere Community
Abbonati on-line
al settimanale Setteserequi!

SCOPRI COME
Scarica la nostra App!
Scarica la nostra APP
Follow Us
Facebook
Instagram
Youtube
Appuntamenti
Buon Appetito
Progetto intimo
FuoriClasse
Centenari
Mappamondo
Lab 25
Fata Storia
Blog Settesere
Logo Settesere
Facebook  Twitter   Youtube
Redazione di Faenza

Via Severoli, 16 A
Tel. +39 0546/20535
E-mail: direttore@settesere.it
Privacy & Cookie Policy - Preferenze Cookie
Redazione di Ravenna

via Arcivescovo Gerberto 17
Tel 0544/1880790
E-mail direttore@settesere.it

Pubblicità

Per la pubblicità su SettesereQui e Settesere.it potete rivolgervi a: Media Romagna
Ravenna - tel. 0544/1880790
Faenza - tel. 0546/20535
E-mail: pubblicita@settesere.it

Credits TITANKA! Spa
Setteserequi è una testata registrata presso il Tribunale di Ravenna al n.457 del 03/10/1964 - Numero iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione:
23201- Direttore responsabile Manuel Poletti - Editore “Media Romagna” cooperativa di giornalisti con sede a Ravenna, Arcivescovo Gerberto 17.
La testata fruisce dei contributi diretti editoria L. 198/2016 e d.lgs. 70/2017 (ex L. 250/90).
Contributi incassati

settesere it notizie-romagna-faenza-benedetta-bentini-del-cinedream-analizza-il-grande-ritorno-al-cinema-di-quest-anno-n42698 005
Licenza contenuti Tutti i contenuti del sito sono disponibili in licenza Creative Commons Attribuzione