Con Chiara Francini a Bagnacavallo e Paolo Hendel a Conselice, riparte il teatro in tutta la provincia

Romagna | 19 Gennaio 2024 Cultura
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Federico Savini
Ripresa decisamente in quarta per i teatri della nostra provincia dopo la pausa delle Festività e l’avvio ancora un po’ a rilento di sette giorni fa. Fra risate, classici e teatro contemporaneo, trova il «debuttare» anche l’opera all’Alighieri, in una di quelle settimane in cui, anche volendo, non perdersi nulla sarà impossibile.

BAGNACAVALLO
È il «one woman show» di Chiara Francini lo spettacolo in programma al teatro Goldoni di Bagnacavallo martedì 23 e mercoledì 24 alle 21. Forte e Chiara si avvale del commento musicale dal vivo di Francesco Leineri e ripercorre le tappe della vita dell’attrice con il sarcasmo e l’ironia tagliente che la contraddistinguono, senza far sconti a nessuno, in primis a sé stessa. E a suon di musica.
Ma sempre al Goldoni, lunedì 22 andrà in scena Notti della compagnia SlowMachine, ambiziosa drammaturgia di Elena Strada tratta da Dostoevskij e forte di una notevole tensione visionaria, in un dialogo fra teatro e video, con citazioni anche di Bauman e l’intreccio tra più livelli visivi e temporali alla ricerca di un senso profondo nelle relazioni ai nostri tempi.

CONSELICE
È dedicato a Italo Calvino il reading che martedì 23 alle 21 porterà Paolo Hendel al nuovo centro civico di Conselice. Viola e il Barone si avvale della musica dal vivo di Renato Cantini (tromba) e Michele Staino (contrabbasso) in omaggio al sempiterno tema della «leggerezza», citata più volte dallo stesso Calvino in special modo nelle «Lezioni Americane». E proprio su un’immagine dal Barone Rampante si chiuderà il reading, attraverso un salto con il quale l’autore «si solleva sulla pesantezza del mondo dimostrando che la sua gravità contiene il segreto della leggerezza, mentre quello che molti credono essere la vitalità dei tempi, rumorosa, aggressiva, scalpitante e rombante, appartiene al regno della morte, come un cimitero di automobili arrugginite».

RAVENNA
Il grande evento della settimana, al teatro Alighieri di Ravenna, è senz’altro il debutto della stagione d’opera con l’allestimenti de L’incoronazione di Poppea di Monteverdi per la regia del grande Pier Luigi Pizzi, in programma venerdì 19 alle 20.30 e domenica 21 alle 15.30. Attorno a una piazza, un albero e un globo dorato, Pizzi ha composto la «scena metafisica (…) su cui si affacciano due mondi a confronto, il palazzo del potere e la più modesta dimora di Poppea», per ritrarre il progressivo disfarsi di ogni scrupolo morale nella vicenda. Già coinvolto a Ravenna con il suo Coro Cremona Antiqua due anni fa, Antonio Greco sarà di nuovo maestro concertatore, con un gruppo di ottimi interpreti in scena. Capolavoro tardo di Monteverdi, L’incoronazione di Poppea ha subìto manipolazioni e riscritture e lo stesso Greco ha scelto «di mettere in scena il più agile manoscritto veneziano rinvenuto nel 1888, inserendo però i ritornelli strumentali ‘napoletani’ dal manoscritto riscoperto nel 1929» spiega lui stesso.
Giovedì 25 partirà invece, sempre all’Alighieri, il ciclo di repliche di Antonio e Cleopatra, classico shakespeariano diretto da Valter Malosti, in scena con un nutrito gruppo di attori (su tutti Anna Della Rosa) che riporterà sul palco una delle opere più dure del Grande Bardo, tutta basata sulle opposizioni: maschile e femminile, dovere e desiderio, letto e campo di battaglia, giovinezza e vecchiaia, antica verità egiziana e realpolitik romana.
Venerdì 19 e sabato 20, intanto, al Socjale di Piangipane proseguiranno le repliche di Saturno figlio di Anarchia, il monologo che Luidi Dadida ha dedicato all’eclettico intellettuale ravennate Saturno Carnoli, in scena in mezzo al pubblico con un «tavolo musicale» suonato da Paolo Baldini e alcune tavole di grandi dimensioni disegnate da Davide Reviati.

FAENZA
Sabato 20 al Massini di Faenza arriva la grande danza, con la Lyric Dance Company di Alberto Canestro impegnata nello spettacolo-tributo Édith Piaf, hymne à l’amour a magica voce della diva di metà Novecento evoca inquietudine e ribellione e che richiama alla memoria il fascino di una Parigi anni ’40 e ’50. Una voce che evoca anche memorie dolenti di un’esistenza fragile, piegata da una vita intensa e infelice che permea ogni accordo delle sue musiche, arrivando dritta al cuore dell’ascoltatore. Il racconto danzato della la Lyric Dance Company è ispirato proprio dalle canzoni che hanno reso Édith Piaf un personaggio immortale, capace ancora oggi di provocare sincere emozioni.
Martedì 23 il Masini ospiterà invece i «contemporanei» SlowMachine con Notti, rappresentato la sera prima a Bagnacavallo (vedi sopra).

CERVIA
Mercoledì 24 e giovedì 25 al teatro Walter Chiari si racconterà la Storia di una capinera, classico verista di Giovanni Verga che Enrico Guarnieri e Nadia De Luca porteranno sul palcoscenico raccontando l’itinerario spirituale della povera Maria, timida e fragile come una capinera, rinchiusa come un uccellino nella gabbia conventuale verso la quale maturerà una progressiva avversione.

 
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