Ciclismo, un Mondiale tira l'altro per la ravennate Collinelli: "Il percorso mi piace, sono carica"

Romagna | 22 Settembre 2019 Sport
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Andrea Bocchini
Di giorni di vacanze a Ravenna, quest’estate, Sofia Collinelli ne ha fatti ben pochi. Dopo la fine della scuola, infatti, la giovane Juniores del Team Vo2 Pink è stata quasi sempre impegnata con la maglia azzurra per preparare l’impegno continentale (a Genk) e mondiale (a Francoforte) su pista e, nello stesso tempo, l’Europeo su strada di Alkmaar. Neanche il tempo di festeggiare la maggiore età (Sofia ha compiuto 18 anni il 24 agosto) ed è già tempo di tuffarsi nella prossima avventura: il Mondiale su strada in programma a fine mese nello Yorkshire (Gran Bretagna). 
Sofia, la sua estate è stata vissuta quasi interamente tra ritiri e manifestazioni internazionali.
«È stata un’estate molto intensa con i campionati Europei e Mondiali su pista e in mezzo la manifestazione continentale su strada di Alkmaar. Le gare internazionali sono solo la punta di un iceberg e, ovviamente, per prepararci a questi appuntamenti abbiamo passato tantissimo tempo in ritiro con gli stage di Livigno e gli allenamenti su pista in Svizzera, essendo attualmente non disponibile un impianto in Italia. Tutto sommato posso dire che i risultati hanno ripagato tutti i sacrifici estivi».
Dopo aver vinto il titolo europeo ed iridato nell’inseguimento a squadre nel 2018, tutti si aspettavano il bis anche in questa stagione. Alla fine l’obiettivo è stato raggiunto.
«Al campionato Europeo abbiamo vinto con facilità. Prima del Mondiale ci avevano riferito che la Nuova Zelanda andava molto forte, ma nessuno di noi immaginava così forte. La finale Mondiale dell’inseguimento a squadre è stata una gara incredibile e nel finale abbiamo rischiato di buttare tutto all’aria, arrivando disunite sul traguardo. Dopo l’arrivo il monitor indicava la vittoria della Nuova Zelanda ed è stato gelo, poi si è spento e ci sono voluti 2 interminabili minuti per decretare la nostra vittoria di appena 9 millesimi. È stata una liberazione». 
Non deve essere facile prendere il via ad una gara dove tutti consideravano il quartetto azzurro iperfavorito.
«Purtroppo non è facile interpretare una gara quando tutti si aspettano solamente la vittoria. Il quartetto femminile Juniores detta legge da qualche anno, sia in ambito continentale che mondiale, e per molti addetti ai lavori un secondo posto sarebbe stato uguale ad un fallimento. Alla fine è andata bene e lascio la categoria Juniores con il doppio successo agli Europei e ai Mondiali in questa disciplina. Queste quattro maglie resteranno sempre nel mio cassetto».
A livello individuale, dopo il bronzo nell’inseguimento agli Europei 2018, forse si sarebbe aspettata qualcosa di più.
«Dopo la medaglia di bronzo conquistata lo scorso anno agli Europei nell’inseguimento individuale, le mie aspettative erano molto alte. Purtroppo, non essendoci manifestazioni internazionali prima degli Europei, non conoscevo il valore reale delle mie avversarie e non potevo immaginare che ben due atlete (la britannica Backstedt e l’irlandese Gillespie, ndr) viaggiavano su tempi impensabili e vicini al record del mondo. In più, complice una giornata no e la tensione, le qualificazioni agli Europei sono andate molto male e alla fine mi sono dovuta accontentare del 4° posto alle spalle della mia compagna Camilla Alessio. Ai Mondiali è andata meglio come tempi, ma alle due marziane si è aggiunta la neozeolandese Wollaston e il podio era semplicemente impossibile. Quindi non ho grossi rimpianti».
La stagione non è finita. Dopo l’intensissima estate, a livello internazionale, manca ancora la manifestazione più importante con i Mondiali su strada in Yorkshire.
«Sono molto contenta perché la partecipazione ai Mondiali rappresenta un sogno che si realizza. Nel corso del ritiro di Livigno e nella gara internazionale di Riva del Garda ho avuto buone sensazioni e guardo con positività al Mondiale. Parteciperò sia alla prova a cronometro (lunedì 23, ndr), sia a quella in linea su strada (venerdì 27, ndr). Nella cronometro il percorso è difficile, non è piatto, con due salite intervallate da una discesa e non si adatta particolarmente alle mie caratteristiche. Per quanto riguarda la prova in linea sono carica, posso ambire ad un buon piazzamento e darò sicuramente il massimo».
Sa già dove correrà la prossima stagione? Come sarà il salto dalla categoria Juniores a Elite?
«Ci sono varie offerte e diverse possibilità, ma prenderò una decisione solamente dopo il Mondiale. Quello che è certo è che continuerò a correre e che l’obiettivo è continuare a dedicarsi attivamente all’attività su strada e su pista. Per quanto riguarda la strada, nella categoria Juniores gran parte delle gare sono Open (aperte alla categoria maggiore, ndr) e di conseguenza so benissimo cosa mi aspetta al varco. In pista invece il gap sarà più alto e dovrò impegnarmi a fondo per migliorare e restare in orbita azzurra».
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