Castel Bolognese, il Pd locale prende posizione sul post alluvione: «adesso serve accelerare»

Romagna | 14 Febbraio 2024 Cronaca
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Il Partito Democratico di Castel Bolognese in merito al duplice evento alluvionale che ha colpito la Romagna nello scorso maggio e alla relativa ricostruzione evidenzia come ci siano da affrontare alcuni temi.
Dopo i lavori di pulizia alveo, di ripristino dell'officiosità idraulica e di ricostruzione dei rilevati arginali, ivi compreso il nuovo rilevato sopra alla diga steccaia, che stanno volgendo al termine occorre accelerare con il piano della ricostruzione che consegni alla comunità il progetto per una messa in sicurezza migliore rispetto a quella ante 2 maggio 2023.
Al piano stanno lavorando la struttura commissariale e l’autorità di bacino ai quali chiediamo che questo piano venga realizzato e consegnato il prima possibile. Dal prossimo giugno infatti è necessario che partano i lavori di consolidamento ulteriore delle arginature, elevando il rango delle arginature a valle della Via Emilia come quelli a monte. L'obiettivo infatti deve essere quello di evitare ogni tipo di rottura delle arginature in sinistra idraulica derivanti da rotture o da sormonto.
A questo occorre affiancare la progettualità che identifichi aree allagabili, invasi e cassa di espansione.
Questa progettualità deve essere condivisa con l’amministrazione comunale, con le attività agricole e con la popolazione quanto prima per entrare nel merito delle scelte che dovranno essere compiute.
Castel Bolognese non si deve più allagare e il Pd chiede con forza che questi interventi siano discussi, progettati e realizzati al più presto. 
A tutto questo occorre inoltre affiancare la pianificazione di un'adeguata manutenzione dei corsi d'acqua e la conclusione dei lavori sulle Casse di espansione a Cuffiano.

RISTORI PER FAMIGLIE E AZIENDE
A Castel Bolognese sono stati colpiti oltre 250 ettari di terreno agricolo coltivato, circa 150 tra attività commerciali ed artigianali, 1380 persone hanno richiesto il CIS e 178 il CAS. Questi numeri danno la dimensione della gravità dell’evento che ha colpito la cittadina per circa il 70% del centro residenziale.
Queste famiglie ed imprese sono ripartite sin da subito con il supporto della pubblica amministrazione e di migliaia di volontari che hanno consentito di prendere a piccoli passi la strada per la normalità.
Per dare un numero su tutti sono stati eseguiti in somma urgenza oltre 900 interventi di rimozione fanghi eseguiti su committenza del Comune.
Tutto questo tuttavia non basta. Ad oggi sono molto poche le domande di ristoro presentate alla struttura commissariale sulla piattaforma Sfinge anche perché, come è emerso nella recente assemblea pubblica dei comitati alluvionati svolta a Faenza lo scorso giovedì, il quadro normativo appare ancora agli occhi dei più in evoluzione e con criticità.
I problemi legati alla redazione delle perizie in particolare rendono necessario l’impegno comune per un dialogo con gli ordini professionali (architetti, ingegneri, geometri) e con la struttura commissariale per accelerare le pratiche di ristoro.
Chiediamo con forza che i beni mobili siano compresi nei ristori e che le istanze dei territori colpiti siano recepite. 
La difficoltà di centinaia di famiglie ed imprese è reale e la tocchiamo con mano ogni giorno parlando e dialogando con le persone. Occorre sui ristori garantire il 100% degli indennizzi promessi dalla Presidente del Consiglio. Su questo il Partito Democratico si impegnerà nell’organizzazione di iniziative volte a tenere alta l’attenzione sul tema ristori e difficoltà di presentazione delle domande.

RICOSTRUZIONE PUBBLICA
L’evento alluvionale ha colpito profondamente anche il patrimonio pubblico. 4 scuole su 5, il palazzo comunale, la biblioteca, il teatrino comunale, gli archivi, il cinema moderno, i parchi pubblici e molti altri spazi pubblici sono stati alluvionati e necessitano di un intervento profondo di ricostruzione.
I danni al patrimonio pubblico sono nell’ordine di 20 milioni di euro.
Al momento sono stati riconosciuti i fondi della somma urgenza e delle urgenze legate alla viabilità.
Siamo in attesa dei piani speciali di ricostruzione e di formulare la ricognizione formale della ricostruzione.
Nei prossimi mesi, oltre alla richiesta di detti fondi per la ricostruzione, ci impegneremo per chiedere alla struttura commissariale anche le adeguate risorse di personale per garantire una ricostruzione pubblica adeguata alle necessità dell’ente.
Su questi tre punti il Partito Democratico di Castel Bolognese sarà al fianco dell’amministrazione locale per tenere alta l’attenzione e per far sì che il tema della sicurezza idraulica che ancora “toglie il sonno ai concittadini” sia affrontato in maniera prioritaria.
Castel Bolognese non si deve più allagare ed ogni azione necessaria ad evitare nuovi allagamenti deve essere compiuta.
 
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