Cassanigo, ricordando Nadiani con Bellosi, Campitelli, Bonetti, Quinzàn e tanti altri
Gli anni passano, stavolta sono quattro, ma Giovanni Nadiani continua ad essere particolarmente «vivo» negli ambiti poetici e dialettali della Romagna, attraverso letture, performance, citazioni e anche canzoni. E pure ricordi, come «A m’so ingambarlê. Parole e musica per Giovanni Nadiani a quattro anni dalla scomparsa», evento che Renzo Bertaccini dell’omonima Bottega faentina ha organizzato per domenica 26 luglio, alle 20.30, nel piazzale fra il Circolo Anspi e il cimitero di Cassanigo di Cotignola, paese natale di Nadiani, grazie al cui circolo parrocchiale si terrà l’evento, per 200 persone con posti a sedere (info e prenotazioni allo 0546/681712).
L’eredità di Nadiani è quindi ancora pulsante, per il vuoto che ha lasciato nella poesia romagnola, con la sua lingua bastarda e meticcia che ha fatto incontrare e contaminare il dialetto con l’italiano e le lingue straniere. Alberto Bertoni, in proposito, osserva che quello di Nadiani è stato uno «sguardo insieme drammatico e ironico sulla contemporaneità, in una provincia assimilata con velocità sempre più vertiginosa ai vizi e ai vezzi di un Occidente allo sbando, deserto di memoria e di punti di riferimento».
Domenica 26 a Cassanigo, oltre alla messa in memoria di Nadiani che si terrà alle 10.30, alle 20.30 Loris Rambelli e Giuseppe Bellosi presenteranno A sgumbiëla, raccolta di poesie inedite di Giovanni Nadiani pubblicata dal Ponte Vecchio. Seguiranno letture di quattro poeti cesenati: Tonina Facciani, Francesco Gobbi, Marco Magalotti e Dolfo Nardini, con la partecipazione straordinaria del bravissimo attore Denis Campitelli. Nel corso della serata inoltre suoneranno Vittorio Bonetti e Pietro Quinzân Bandini.
Al Chiostro della Commenda di Faenza, invece (ma sempre a cura della Bottega Bertaccini), venerdì 24 alle 21 Stefano Saviotti e Monica Naldoni presenteranno l’importante volume da loro dedicato a Le Soppressioni napoleoniche a Faenza - Chiese, conventi, confraternite (1796-1813), edito dalla Tipografia Valgimigli. Ponderoso volume di 400 pagine, la cui uscita ha «incappato» nel lockdown, viene oggi presentato in città. Si tratta di compare uno studio su piani paralleli (storico, architettonico, artistico) riguardante gli edifici religiosi della città di Faenza nel periodo napoleonico. Numerose chiese, conventi e sedi di confraternite furono chiusi al culto, molti degli edifici furono venduti e radicalmente trasformati, oppure andarono distrutti in seguito, per vicende belliche o demolizioni. Prenotazioni allo 0546/681712.