Calcio C, autostima e organizzazione: Ravenna, si è vista la mano di Colucci

Sandro Camerani
L’impatto di Giuseppe Colucci sulla nebulosa giallorossa, piena di gas e polvere al punto di trovare una situazione confusa e quasi una crisi di nervi, è stato senza dubbio rigenerante, almeno a giudicare dai primi 90 minuti vissuti sulla panchina del Ravenna. Detto che in questo momento ogni avversario sarebbe stato tanto impegnativo per una formazione in crisi di risultati e con tanti infortunati, Colucci ha esorcizzato lo spauracchio Samb giocando d’anticipo sulle prevedibili intenzioni dei marchigiani: quindi li ha aggrediti, pressati, ed ha vinto quasi tutti i duelli individuali puntando proprio sulle motivazioni e sull’agonismo, perché se il match fosse filato via sui binari della tecnica per il Ravenna le cose sarebbero diventate molto complicate. I primi allenamenti di Colucci, del resto, erano stati tutti improntati ad un paio di concetti: aumentare l’autostima e convincere la rosa, uno per uno, di valere sicuramente di più di quanto mostrato fino a due settimane fa. Tatticamente parlando, Colucci ha avuto l’intelligenza di non stravolgere niente, confermando quindi la difesa a tre anche quando i centrali sono caduti come mosche (Jidayi squalificato, Marchi stirato venerdì e Caidi infortunato nel riscaldamento) e probabilmente l’idea di passare a quattro, modulo quasi sempre adottato in carriera dal tecnico di Cerignola, si era fatta largo. Ma la differenza l’hanno fatta la convinzione espressa da ogni giocatore nell’affrontare il diretto rivale e la capacità di giocare su altissimi ritmi nel primo tempo e limitando poi il comprensibile quanto naturale calo. Certamente più convinto rispetto alle precedenti uscite si è dimostrato Riccardo Martignago, che del resto aveva avuto Colucci a Pordenone e quindi era un passo avanti rispetto ai compagni, ma le rivelazioni del match sono stati Shiba e Zanoni. Entrambi, per usare un eufemismo, avevano convinto il giusto nei due mesi scorsi, contro la Samb invece hanno chiuso a chiave la difesa arroccati attorno ad Alari. Dovessero ripetersi, il Ravenna potrebbe gradualmente risolvere il suo problema maggiore, quello cioè dei troppi gol subìti.
In attacco, Ferretti ha finalmente timbrato il cartellino e toccherà a lui, assieme a Martignago, affiancare Mokulu e sollevarlo dal peso di essere praticamente l’unico della rosa capace di andare regolarmente in gol. Colucci lavorerà anche su questo, intanto ha voluto chiudere in fretta il discorso relativo al match di domenica scorsa per guardare subito avanti: «Penso che ai punti la vittoria sarebbe andata al Ravenna, la sconfitta sarebbe stata del tutto ingiusta perché i ragazzi sono stati encomiabili, in mezzo a tante difficoltà, non ultima l’ennesimo infortunio proprio nel riscaldamento. Sono contento per la squadra, le prestazioni sono frutto di voglia, determinazione e un pizzico di organizzazione. Però quello che ho detto ai ragazzi è che il risultato va dimenticato in fretta, dobbiamo mettere alle spalle tutto e non dobbiamo cullarci su una buona prestazione, ma andare avanti per la strada che abbiamo appena intrapreso e pensare immediatamente alla prossima partita».