Riccardo Isola - Il miglior conoscitore del Romagna Albana Docg è un molisano. Il 36 enne, Carlo Pagano, originario di Isernia, domenica 25 novembre si è aggiudicato il secondo «Master dell’Albana 2018» Una sfida a suon di sorsi e descrizioni che si è tenuta nella suggestuiva cornice della chiesa di San Silvestro a Bertinoro. Qui, con autorevolezza e competenza, il degustatore isernino Carlo Pagano si è imposto sui Gianluca Martini (secondo), Riccardo Ravaioli (terzo) e Antonio Riontino (terzo). Il 36enne è un campione attestato visto che è stato già primo sommelier d’Abruzzo e Molise nel 2009 e in tutti questi anni ha risalito e ridisceso la Penisola mietendo successi enologici fino alle ultime medaglie d’oro ai master 2017 di Sagrantino e Nebbiolo e 2018 di Soave e Nero di Troia.
Ma la Romagna possiede grandi testimonial per questo vino, visto che il faentino Riccardo Ravaioli ha ricevuto il premio speciale «Comunicare l’Albana» che la giuria ha attribuito al sommelier per la conoscenza e la fluente esposizione di saperi legati al vino e al territorio. Al sommelier oltre alla medaglia d’oro del Concorso nazionale è andata anche la somma di 2.000 euro messa a disposizione dal co-organizzatore Consorzio vini di Romagna.
Durante la due giorni di «Vino al vino», promossa dal comune e dal Consorzio vini di Bertinoro, il concorso ha permesso di far cimentare in prove difficili e articolate i campioni della sommellerie di tutta Italia che hanno dato vita a una sfida appassionante. Tra le prove che i concorrenti hanno dovuto affrontare, oltre ai riconoscimenti alla cieca, il racconto dei vini e abbinamenti ai piatti. Ovviamente il protagonista è stato il «Romagna Albana Docg» un vero e proprio simbolo enologico di questo territorio, che da Imola fino alle prime colline cesenati, dona grappoli da «Bersi in oro».
Il Romagna Albana Docg è un prodotto esclusivo, non arrivano infatti al milione le bottiglie prodotte nell’unico areale capace di essere culla per questi sorsi dorati e carichi di aromi; grazie anche a questo concorso, lancia la sfida per un posto al sole fra i grandi bianchi del Belpaese. Con tutte le carte in regola in quanto a finezza e piacevolezza di beva, eccletticità e varietà di stili, che nella versione secco e passito la rendono unica e elegante e di grande versatilità negli abbinamenti gastronomici.
«Sarò il primo testimonial di questo grande vino in tutto il Centro Italia e perché no, dovunque la mia professione mi porterà a comunicare la cultura del vino - ha commentato Carlo Pagano ricevendo la fascia da campione dal romagnolo Marco Casadei vincitore della prima edizione». Una promessa e un auspicio commentano gli organizzatori «che sta alla radice della realizzazione dei concorsi enologici organizzati dall’Ais, nati per diffondere la cultura dei grandi vini italiani lungo tutto il Belpaese e a disposizione di un pubblico allargato e sempre più alla ricerca di quelle identità territoriali».