Basket A2, per la prima volta l'OraSì Ravenna non ha confermato nessun giocatore, ma Lotesoriere è una garanzia
Riccardo Sabadini
«Tabula rasa elettrificata» era il titolo di un album dei Csi, pubblicato nel 1997 e potrebbe tranquillamente essere utilizzato per descrivere la situazione che si è presentata al Basket Ravenna in questa torrida estate 2022: per la prima volta nella storia recente giallorossa, il roster è stato ricostruito da zero, eccezion fatta per i giovani del vivaio e, cosa da non sottovalutare, la guida tecnica, affidata ancora una volta ad Alessandro Lotesoriere in panchina e Giorgio Bottaro dietro la scrivania.
I PRECEDENTI
Da quando Ravenna milita nel campionato di A2 i roster che sono stati costruiti negli anni sono sempre stati caratterizzati dalla continuità con le annate precedenti. La prima annata di A2 Silver (2013-2014) fu nel segno della continuità: della squadra promozione rimasero Rivali, Broglia, Bedetti, Amoni e Cicognani ed il giovane Locci mentre furono messi nel motore il primo Usa della storia giallorossa Adam Sollazzo oltre a Matteo Tambone e Francesco Foiera oltre all’innesto di metà stagione, Mike Singletary. Al termine della stagione arrivò l’avvicendamento in panchina tra Lupo Giordani e Antimo Martino ma il roster non venne stravolto: uscirono Bedetti e Broglia, oltre ad Adam Sollazzo e vennero rimpiazzati da Emmanuel Holloway, Andrea Raschi e da alcuni giovani interessanti come Jacopo Grassi e Fadilou Seck. Con l’approdo in Lnp Gold e lo spostamento al Pala de Andrè l’approccio del sodalizio di via della Lirica non è cambiato: confermati Rivali, Cicognani e Raschi, al loro fianco arrivarono due nuovi USA, Taylor Smith e Michael Deloach oltre a giocatori di categoria come Masciadri, Malaventura, Casini e giovani interessanti come Molinaro, Salari, Smorto e Manetti. Masciadri, Raschi e Smith furono, insieme al ritorno del figliol prodigo Tambone, il trait d’union con la stagione successiva: l’OraSì si rinforzò con l’ingaggio di Derrick Marks, Gherardo Sabatini ed Alberto Chiumenti, insieme agli under Sgorbati e Crusca. Anche l’anno successivo la squadra fu costruita nel segno della continuità: Raschi, Masciadri, Sgorbati e Chiumenti furono raggiunti da giocatori del calibro di Giachetti e Montano e da due Usa come Ray Rice e Jerai Grant. L’OraSì conquistò la finale di Coppa Italia ma mancò l’obiettivo playoff e Antimo Martino approdò sul pino della Fortitudo. Anno di rivoluzione a Ravenna, con l’avvento dietro la scrivania di Trovato e in panchina, con contratto triennale, di Andrea Mazzon. In campo la continuità fu garantita dalla presenza di Montano e capitan Masciadri a cui furono aggiunti Laganà, Cardillo, Gandini, il giovane Jurkatamm e Adam Smith e Josh Hairston. I risultati non furono esaltanti, a metà stagione Laganà fu sostituito da Tommy Marino e, nonostante la squadra conquistò i playoff, a fine anno fu di nuovo avvicendamento in panchina con l’arrivo di Cancellieri. La squadra venne quasi rifatta da capo: restò solamente Tommaso Marino, ritornò dopo un anno lontano Chiumenti e vennero ingaggiati due fuoriclasse come Thomas e Potts, oltre a Sergio, Venuto e Treier. La stagione 2020-2021 vide la conferma di Cancellieri in panchina e Chiumenti e Venuto in campo: venne lanciato un nuovo progetto triennale con l’innesto di giovani come Denegri, Oxilia e Simioni e giocatori esperti come Givens, James e Daniele Cinciarini. L’anno scorso, il primo di Lotesoriere da head coach, ha visto la prosecuzione di questo progetto: confermati Denegri, Oxilia, Simioni e Cinciarini, sono arrivati Sullivan e soprattutto Tilghman e giocatori funzionali come Gazzotti e Berdini.
UNA NOVITA’
La situazione che si presenta in casa OraSì quest’anno è quindi inedita: la convinzione però è che Bottaro e Lotesoriere stiano operando in maniera oculata e corretta, inserendo nel motore giocatori chiamati al salto di qualità come Petrovic e Bonacini e giocatori interessanti (Giordano), al fine di ripartire con un progetto di crescita nel segno della continuità.