Basket A2, gioco di squadra, rimbalzi e Thomas: l’OraSì riparte da qui dopo la bocciatura in Supercoppa
Stefano Pece
La Supercoppa consegnata agli archivi ha offerto molti motivi di riflessione in casa OraSì. Partita tra le favorite del girone «Bianco» dopo la sontuosa campagna acquisti estiva, la squadra giallorossa si è presentata in ritardo rispetto alle avversarie sul piano fisico e del gioco e ha rimediato tre sconfitte su tre e l’ultimo posto nel girone.
COSA FUNZIONA
Gioco di squadra. In tutte e tre le gare si è percepita la voglia della squadra di giocare insieme e di cercarsi sul campo. Marino ha già in mano il polso della situazione e, finché le gambe lo hanno sostenuto, ha sempre offerto un contributo importante (media di oltre 4 assist a partita).
Rimbalzi. Con il solo Chiumenti a giocare da 5 pareva che il gioco a rimbalzo potesse essere il vero punto debole della squadra, ma le cifre hanno detto il contrario. Ravenna ha vinto il confronto sia con Forlì (32-30) che con Piacenza (30-28), perdendo nettamente soltanto quello con Imola (28-39). Ma in quella gara non sono stati i lunghi a catturare i rimbalzi, bensì gli esterni, soprattutto nello sciagurato quarto finale, cosa che dimostra chiaramente che la squadra aveva ceduto fisicamente.
Thomas e non solo. Charles Thomas sembra essere un vero e proprio crack per la categoria. L’americano è in grado di portare a spasso le difese avversarie da solo. Le sue medie: 27 punti, oltre 6 rimbalzi e un assist a partita e una vastità di soluzioni che lo fanno sembrare un giocatore di un altro pianeta. Con lui, bene Chiumenti, sempre in grado di andare in doppia cifra e offrire un valido contributo anche nello smistare palloni, e il suddetto Marino. Potts ha offerto soltanto barlumi di quello che può fare, ma anche lui sembra essere un acquisto notevole per il livello della serie A2.
COSA NON FUNZIONA
Difesa. La difesa ha concesso decisamente troppo nelle tre sfide. 90.3 punti incassati di media non sono un buon viatico per la stagione in una categoria dove la predominante è la retroguardia. È anche vero che la squadra ha mostrato evidenti cedimenti sempre nella seconda metà della gara, cioè quando le gambe diventavano pesanti, ma queste cifre devono far riflettere.
Intesa. Se alcune meccaniche funzionano già bene, non si può però fare un discorso generale. In Supercoppa si sono visti molti errori di intesa tra i giocatori, con palle buttate in tribuna o passaggi sbagliati figli di una chimica ancora lontana. Ben 15 palle perse con Forlì, addirittura 17 con Piacenza e 9 con Imola sono tante. Tuttavia, con il lavoro in palestra, questi dati potranno certamente essere migliorati.
Tenuta fisica. L’OraSì è parsa più indietro delle avversarie fisicamente. In tutte e tre le sfide ha giocato discreti primi tempi per poi cedere alla distanza. Poco utilizzate le alternative della panchina, soprattutto tra gli under, laddove sia Forlì che Piacenza hanno mostrato ottimi elementi sotto questo particolare aspetto. Inoltre l’infortunio muscolare di Jurkatamm, che ne avrà almeno fino alla seconda giornata, non ha certo facilitato le cose, dal momento che l’estone stava giocando un’ottima Supercoppa.
Singoli. Molti sono ancora indietro di condizione e alcuni sembrano non avere ancora trovato la migliore amalgama con i compagni. Il giovane estone Treier, soprattutto, ha giocato una Supercoppa anonima con tanti errori e poca convinzione. Venuto ha mostrato buona attitudine difensiva, ma scarsa propensione a far girare la squadra in fase di manovra, e Sergio è apparso opaco e non ancora in grado di portare la sua grande esperienza al servizio della squadra.
LAVORI IN CORSO
In definitiva un’OraSì che si presenta ancora come un cantiere aperto e che ha bisogno di ulteriore lavoro in palestra. Sabato 21 settembre al Pala Costa (palla a due alle ore 18) Marino e compagni saranno impegnati in un test amichevole con Mantova, una delle prossime avversarie in campionato nel girone Est. Un buon esame per testare i progressi dopo una settimana di lavoro in più.