Alfonsine, omicidio Minguzzi, dopo 31 la Procura indaga 3 persone
La Procura di Ravenna ha iscritto tre persone nel registro degli indagati per la morte di Pier Paolo Minguzzi, il 21enne di Alfonsine (Ravenna), studente universitario e carabiniere di leva alla caserma di Mesola (Ferrara), sequestrato il 21 aprile 1987 mentre stava rincasando e probabilmente ucciso quasi subito dai rapitori. Si tratta di un 54enne originario di Gela (Caltanissetta) da tempo residente a Pavia, di un 55enne di Ascoli all'epoca carabiniere nel Ravennate e un idraulico 62enne di Alfonsine. Tutti e tre, già formalmente avvisati, devono rispondere di sequestro di persona, di omicidio e di occultamento di cadavere.
Minguzzi, rapito verso l'una di notte mentre rincasava, fu portato in una stalla abbandonata di Vaccolino, nel Ferrarese, dove fu ammazzato per poi essere gettato nel vicino Po di Volano dopo essere stato legato a una massiccia grata sradicata proprio dal casolare. Il suo corpo riaffiorò la mattina del successivo primo maggio.
A distanza di 31 anni la Procura ravennate ha riaperto il fascicolo della morte di Pier Paolo Minguzzi, 21enne di Alfonsine, studente universitario e carabiniere di leva alla stazione di Mesola (Ferrara), sequestrato il 21 aprile 1987 mentre stava rincasando e probabilmente ucciso quasi subito. Non è escluso che il cadavere possa essere riesumato per essere analizzato alla luce delle nuove tecniche scientifiche. Anche altri reperti del fascicolo - a suo tempo aperto contro ignoti - potrebbero essere vagliati dalla polizia, impegnata con la Squadra mobile e con la Scientifica. Minguzzi, sequestrato verso l'una di notte, fu portato in una stalla abbandonata di Vaccolino, nel Ferrarese, dove fu ammazzato per poi essere gettato nel vicino Po di Volano, dopo essere stato legato a una massiccia grata sradicata dall'edificio. Il corpo riaffiorò la mattina del primo maggio. Più di recente i familiari del defunto hanno presentato un esposto dopo avere incaricato due legali e un investigatore privato.