Alberto Grilli del Teatro Due Mondi illustra il festival Mauerspringer a Faenza
Margherita Calzoni
Il Festival Europeo dell’Arte di Strada «Mauerspringer - saltatori di muri», che si svolgerà da martedì 3 a venerdì 13 settembre a Faenza e nei comuni dell’Unione è uno dei risultati – e al tempo stesso delle scommesse – più importanti della carriera del Teatro Due Mondi, che a Faenza ha da poco festeggiato 40 anni di attività, girando l’Europa da sempre per sostenere l’arte di strada come valore sociale, educativo e culturale. Un ideale perfettamente incarnato da Mauerspringer, che si annuncia come «unicum», un evento che è il risultato della pianificazione della compagnia faentina dopo l’ottenimento di uno specifico bando europeo. Il ritorno del teatro e dei cittadini, come fruitori o partecipatori alle azioni, nelle strade, ha l’obiettivo di far rivivere (e magari scoprire per la prima volta) le nostre città, ritornando al valore della «piazza» come luogo di aggregazione. L’intero progetto di Mauerspringer è un lavoro imperniato sulla cooperazione europea, che si svolge all’interno del programma Europa Creativa e punta sulla forza del teatro di strada per abbattere i muri fra le persone e le diverse culture. Il desiderio è quello di ampliare il pubblico attraverso forme di «teatro partecipato», coinvolgendo in modo attivo le persone e promuovendo il dialogo grazie all’esperienza artistica e creativa.
Alberto Grilli, direttore artistico dei Due Mondi, illustra così la visione d’insieme del Festival: «Con questo progetto europeo che si concluderà con il Festival abbiamo voluto porre l’accento su tre grandi temi. Il primo è il teatro di strada (il teatro e la relazione con il pubblico non addetto ai lavori), il secondo la partecipazione coi cittadini (il lavoro della compagnia con i non-attori, cittadini e migranti), mentre il terzo tema è la chiusura in generale e i nuovi arrivi in particolare: la difficoltà nell’avere relazioni con gli altri, la difficoltà a comunicare. I gruppi laboratoriali e non nascono in modo spontaneo: non ci sono obblighi di iscrizione, la partecipazione è gratuita. Coi migranti svolgiamo un lavoro di accoglienza, quest’anno in calo a causa dei pochi arrivi. Il passaparola è fondamentale per coinvolgere sempre più persone».
Per quanto riguarda lo spettacolo Come crepe nei muri, che il Teatro Due Mondi rappresenterà sulle strade e nelle piazze del comprensorio: «Ne esiste una versione che viene rappresentata all’estero, a cui partecipano solo professionisti – spiega Grilli - e una versione rappresentata in Italia, che conta una trentina di elementi fra attori professionisti e non. Il contenuto dello spettacolo si mantiene e ruota attorno al tema del muro. La caduta del muro di Berlino ha rappresentato la vittoria della democrazia e della libertà, ma ora, dopo trent’anni, i muri ritornano. Ad oggi, nel mondo, se ne contano più di settanta. Scavalcare i muri è sempre più difficile: solo la conoscenza e l’impegno del singolo li farà crollare: per questo motivo dobbiamo essere simboliche singole crepe individuali in modo da rompere, sbriciolare, smantellare il muro. L’obiettivo del progetto è quello di ripopolare le piazze dei comuni più piccoli, ormai non più vissuti come luoghi di incontro, con spettacoli godibili e di contenuto».