Agricoltura, l'alfonsinese Giancarlo Minguzzi confermato alla guida di Fruitimprese
L’imprenditore alfonsinese Giancarlo Minguzzi è stato confermato all’unanimità, per il quarto mandato consecutivo, alla presidenza di Fruitimprese Emilia-Romagna, associazione che riunisce molte delle maggiori imprese ortofrutticole della Regione per un fatturato annuo globale di circa 900 milioni di euro. L’investitura è arrivata nella 61esima assemblea annuale celebrata mercoledì 11 a Cesena.
Confermato in blocco anche il consiglio composto da Achille Ceccarelli, Domenico Cenni, Maurizio Filippi, Gabriele Gobbi, Luigi Mazzoni, Patrizio Neri, Andrea Parisotto, Adriano Petteni, Walther Piraccini, Giulio Romagnoli, Vittorio Alvisi. I sindaci sono Stefano Antonelli, Fabio Bergonzoni, Luca Canonici, Pietro Fabbri e Peter Schmid.
«Le imprese operano in uno scenario politico e umano impensabile solo fino a qualche mese fa – ha evidenziato Minguzzi nella sua relazione -. La nuova realtà non solo prospetta orizzonti inquietanti, ma incide anche pesantemente sulle aziende con un incontrollato aumento dei prezzi. Gli operatori devono fare i conti con un incremento dei costi senza precedenti. Trasporti, crisi dei container, caro energia e aumento del prezzo degli imballaggi sono stati solo l’anticamera di una crisi ben più ampia scoppiata all’indomani del conflitto russo-ucraino. I recenti cambiamenti avvenuti nello scacchiere geopolitico hanno messo ancora più in crisi le filiere produttive a causa dell’ulteriore aumento dei costi energetici e della crescente chiusura di mercati di sbocco per le esportazioni».
L’Emilia-Romagna è una delle regioni più colpite dall’embargo russo. Nei primi nove mesi del 2021 il valore delle esportazioni emiliano-romagnole di prodotti agricoli e alimentari verso Russia e Ucraina era stato di 158 milioni di euro.
«In questo contesto drammatico – ha aggiunto Minguzzi -, se si volge lo sguardo verso al futuro si possono intravedere scenari positivi. Le statistiche evidenziano che entro il 2031 il consumo di frutta e verdura fresca nell’Ue aumenterà, spinto da una crescente consapevolezza dei consumatori sui vantaggi dell’adozione di una dieta ricca di frutta e verdura, nonché da iniziative pubbliche per promuoverne il consumo. Note positive anche per la campagna che si sta per affrontare. Si stima, infatti, che dopo due anni caratterizzati da una rilevante carenza di prodotto, si torni finalmente a un’annata di produzione pressoché piena e normale. A parte qualche specie, come le albicocche, che registra volumi leggermente più scarsi del potenziale, si è in linea con le attese».