Processo Cagnoni, in aula il compagno di Giulia: " Lui le diceva che l'avrebbe ammazzata perche l'aveva disonorato"

Ravenna | 10 Novembre 2017 Cronaca nera
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Marianna Carnoli - Il 10 novembre, alla seconda udienza dibattimentale del processo che vede alla sbarra Matteo Cagnoni con l'accusa di aver ucciso la moglie Giulia Ballestri, e' stato sentito il nuovo compagno della vittima, Stefano Bezzi. In un'aula gremita, Cagnoni ha fatto il suo ingresso a fianco al suo avvocato, Giovanni Trombini, elegante, ma questa volta senza cravatta. Bezzi, nella sua testimonianza ha sostanzialmente confermato quanto gia' dichiarato dal fratello e dalla migliore amica di Giulia sul pressante condizionamento di Cagnoni sulla moglie. "Il marito la controllava in maniera assillante gia' mesi prima che scoprisse la nostra relazione. Le aveva fatto lasciare il lavoro e la obbligava a frequentare solo suoi amici. Giulia aveva confessato sia al marito che al suocero che non si sentiva piu a suo agio nel suo matrimonio, ma Matteo le aveva detto che era depressa e che le sarebbe passato mentre il suocero che l'avrebbe aiutata se avesse avuto un po' di pazienza". Stefano e Giulia che si conoscevano sin da adolescenti, ma si erano rivisti nel 2009 scoprendo che i figli frequentavano la stessa scuola, cominciano a sentirsi a giugno 2015 e se inizialmente Giulia si lamenta di un marito ossessivo e possessivo poi inizia a sentirsi sempre più in ansia quando Cagnoni le riporta dialoghi che lei aveva avuto con i suoi familiari al telefono e nella casa di Stefano, dunque scopre di essere intercettata. La situazione degenera nell'agosto 2016: Cagnoni scopre, grazie ad un investigatore privato, la relazione tra Giulia e Bezzi e le vieta di vederlo o sentirlo fino alla firma della separazione fissata per il 13 settembre. Le dice che deve essere rispettosa visto che l'ha disonorato e finchè continueranno ad essere sposati. Giura sui bambini, però, che smetterà di farla pedinare. Giulia legge quasi con speranza la scoperta del tradimento "per fortuna che ci ha scoperto se no non mi avrebbe mai lasciata" scrive a Stefano, forse convinta che il marito le avrebbe finalmente concesso il divorzio che lei da tempo chiedeva. "Nonostante il divieto impostole, con Giulia, invece, abbiamo continuato a sentirci - ha sottolineato Bezzi- ma lei era sempre piu in ansia perche lui la costringeva a discutere delle ore, le chiedeva spesso le chiavi della cassaforte al cui interno c'era una pistola e visto che lei non voleva dargliele le diceva 'pensi che abbia bisogno di una pistola per farti del male?'. Non poteva accettare che lei volesse lasciarlo, durante le loro discussioni andava fuori di testa, le diceva che l'avrebbe sputtanata di fronte ai suoi figli e  che l'avrebbe ammazzata per poi ritrattare e giurare sui loro bambini che non l'avrebbe mai toccata. Io ero sempre più in ansia per lei e volevo parlarne anche a suo padre, ma lei non voleva mettere in mezzo la sua famiglia". A metà agosto 2016 Cagnoni affronta il rivale in amore: arriva mentre Stefano è fermo in auto in un parcheggio a Marina Romea e sta aspettando la figlia ed inizia a picchiarlo. Stefano gli da una spinta per allontanarlo, ma minaccia di chiamare i carabinieri quindi Cagnoni se ne va. Raggiunge Giulia che è in spiaggia con le amiche e la trascina via tenendole un braccio attorno al collo. Stefano chiama il maresciallo dei carabinieri di Marina Romea: gli spiega la situazione e chiede un consiglio perchè non sa cosa possa succedere. Sarà poi Giulia a chiedere a Stefano di non sporger denuncia per non buttare benzina sul fuoco in una situazione già difficilissima. "Sono super decisa a divorziare- gli scrive Giulia poche settimane prima della sua morte,- ma devo gestire bene la cosa. Sto in casa con uno psicopatico e, parlando con lui, finisce sempre che mi sento io in colpa per tutto. Sono ancora controllata e sto nella tana del lupo". La preoccupazione di Stefano per l'incolumità di Giulia aumenta "a casa beveva acqua solo da bottiglie che apriva lei e si era insospettita quando, nell'estate del 2016, il marito aveva iniziato a portarle aperitivi in spiaggia e voleva che bevesse visto che solo qualche mese prima, quando una sera a casa lei si era aperta una birra gliel'aveva rovesciata nel lavandino. Piu volte mi aveva scritto 'se non mi senti per più di otto ore vieni a cercarmi' perchè in un modo o nell'altro, con me, trovava sempre il modo di farsi sentire. Nell'ultimo periodo, poi, il marito continuava a dirle che ci avrebbe fatto un bel regalo e lei temeva per la mia incolumità, ma aspettava con ansia il 13 settembre, l'incontro con l'avvocato visto che il marito le aveva promesso che poi l'avrebbe lasciata libera. Il 14 settembre è venuta in ufficio da me ed era molto arrabbiata perche i termini che aveva concordato con il marito per la separazione in giorni e giorni di discussioni non era stato rispettato. Si sentiva anche presa in gira dal suocero che non l'aveva aiutata. Non avevano firmato alcun accordo, ma lei era comunque determinata a separarsi anche per via giudiziale perche era esasperata".
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