Piazza Kennedy, i suggerimenti dei commercianti

Da sempre propositiva Cristina Lelli, proprietaria della Reale Camiceria ha sotterrato da tempo l’ascia di guerra per le troppe lungaggini e ora guarda a quello che sarà. «Quello che stato è stato, adesso c’è bisogno dell’impegno di tutti e di grande energia». Con uno sguardo critico, allenato anche dalla posizione, (il negozio è proprio di fronte alla piazza, ndr), la commerciante suggerisce alcuni accorgimenti. «Servono cestini della spazzatura e una segnaletica adeguata per far capire che si tratta di una piazza pedonale. Purtroppo molti motorini hanno l’abitudine di sfrecciare e rendono il passaggio pericoloso. A me lo spazio piace, ma le panchine che hanno messo sembrano fogli bianchi e temo che non tarderanno molto ad essere imbrattate. Per questo il Comune potrebbe chiedere ad alcune scuole e istituti di dipingerle, aprendo la piazza ai ragazzi e invitandoli ad esibirsi gratuitamente, magari ospitando qualche saggio. Si è sempre detto che questa sarà la piazza degli eventi, di conseguenza mi auguro che chi la utilizzerà venga messo nelle condizioni di non dover pagare». Non tutti i commercianti, però, sono dello stesso parere, e c’è chi fa buon viso ad un gioco che non ha voluto. Secondo qualcuno il compito del Comune non dovrebbe essere quello di creare eventi, «perchè un evento, per definizione, è a tempo: quello che voglio dire è che manca una progettualità - spiega un imprenditore -. L’Amministrazione dovrebbe occuparsi di redigere un piano strutturale, creando le condizioni per portare turisti, migliorando la viabilità e i collegamenti. A quel punto, alle iniziative penseremmo noi commercianti». In attesa della fine lavori c’è anche chi si sta tirando a lucido, come nel caso del bar Kennedy, che entro fine mese dovrebbe riaprire i battenti completamente rinnovato. «Più si fa, meglio è» è il motto della pizzeria Scaì, presente dal 2003, come spiega Filomena Savarese, mamma del proprietario: «Più si creano eventi, più c’è lavoro per tutti – spiega ripensando alle ultime iniziative create in collaborazione col Fellini -; dal 2007 siamo tornati a gestire il ristorante e le cose sono cambiate tanto. Abbiamo perso molte famiglie e persone anziane, perchè qui è difficile arrivare in auto. Via Pasolini è interdetta al passaggio, di conseguenza chi ha difficoltà a camminare non può nemmeno avvicinarsi perchè rischia di vedersi arrivare una multa». Tra le voci delle attività più prossime alla piazza c’è anche quella di Andrea Neri, proprietario del negozio di abbigliamento «Drop» che ha aperto a fine 2015: «Non ho il polso di com’era prima, perchè quando sono arrivato i lavori erano già in corso. Posso però dire che anche quando la vicina via Cavour è piena di gente a passeggio qui non c’è molto via vai. Chi parcheggiava in piazza ora si sposta alla Caserma Gorizia ma non va al parcheggio Guidarello, ritenuto troppo scomodo. Siamo quindi tagliati fuori, in più la strada di fronte al negozio (via Rasponi, ndr) necessiterebbe di una riasfaltatura: ci sono molte buche e non c’è giorno che qualcuno non inciampi. Ho segnalato il problema al Comune, che dà la colpa ad Hera. Hera, da parte sua, risponde invece che dopo tre mesi dal termine dei lavori la responsabilità ricade sul Comune. La conseguenza è che le persone continuano a cadere». (fe.fe.)